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Sono cambiate tante cose da quando Boris Johnson dichiarò pubblicamente "il 60% dei britannici dovrà contrarre il Covid-19 per sviluppare l'immunità di gregge". Adesso il primo ministro britannico è sempre più convinto della gravità della situazione, tanto da difendere di fronte al Parlamento la decisione d'imporre da giovedì un secondo lockdown nazionale in Inghilterra.
Johnson ha parlato di "scelta senza alternative", tenendo in considerazione i dati attuali e le proiezioni sulla diffusione post-estiva del coronavirus. Il premier avverte che, se non dovessero essere adottate severe regole di contenimento, il rischio di andare incontro a un raddoppio del numero potenziale di morti in inverno, rispetto a quello registrato in primavera, è più che concreto.
Allo stesso tempo Johnson ritiene sia stata una buona strategia quella di aver tentato finora di affrontare la seconda ondata solo attraverso restrizioni locali, graduate territorio per territorio, e di aver sperimentato "ogni altra opzione" prima di rassegnarsi al confinamento nazionale. Una situazione che sino a pochi giorni fa aveva tentato di escludere, ma che adesso pare aver messo alle corde anche il presidente inglese.