Una cameriera, dipendente della catena di caffetterie e fast food “Pret a Manger” nota in tutto il mondo e con oltre 500 ristoranti in diversi continenti, è rimasta bloccata per circa 2 ore e mezza all’interno di una cella frigorifera.

Il fatto è avvenuto nel 2021 in un caffè della catena britannica vicino alla stazione Victoria di Londra, ma adesso il giudice presso la Corte dei magistrati di Westminster ha emanato una sanzione da 800mila sterline, circa 930mila euro, non come risarcimento alla dipendente, ma come "punizione" per l’azienda, la quale avrebbe dovuto avere dei sistemi di sicurezza e dei controlli per evitare rischi del genere.

La donna era rimasta chiusa dentro una cella frigorifera, impostata a -18°C, per oltre due ore, perché la porta del freezer si era richiusa alle sue spalle e solo dopo due ore e mezza una collega se n’era accorta e l’aveva liberata.

La cameriera, che indossava solo jeans e maglietta, era quasi finita in ipotermia: in quelle ore il suo respiro si stava accorciando e aveva iniziato a perdere sensibilità nelle cosce e nei piedi. Aveva anche cercato di ricoprirsi con dei cartoni ma non riusciva a muovere le mani e non era riuscita a spezzarli. Se la sua permanenza nel congelatore si fosse prolungata, sarebbe morta.