In poco più di sei mesi, il Governo greco ha disposto per la terza volta la sospensione del campionato di calcio. Con una differenza, però: il provvedimento di ieri è a tempo indeterminato. La violenza generalizzata negli stadi è stata la causa di fondo del drastico intervento dell’esecutivo guidato da Tsipras.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso ha origine, invece, negli scontri tra tifoserie che hanno caratterizzato il derby dello scorso fine settimana ad Atene tra le squadre del Panatinaikos e dell’Olimpiakos. Gli incidenti tra i tifosi hanno, peraltro, avuto un seguito con litigi furiosi che hanno visto protagonisti nientemeno che i due presidenti dei due celebri club.

Un po’ come in Italia, insomma. Chissà, da noi, se ci sarà mai un governo in grado di intervenire con la necessaria fermezza, perché le occasioni non mancano, nel mondo del calcio nostrano, dove spesso sono le parole esplosive degli stessi dirigenti delle squadre, o anche giocatori di primo piano(vedasi i commenti sulla moviola), ad accendere la miccia del tifo  più scriteriato.

Intanto, per quanto riguarda la Grecia, il vice ministro dello sport Kontonis ha fatto sapere che il campionato sospeso riprenderà soltanto quando saranno adottate tutte le misure di sicurezza più idonee perché si possa riprendere a giocare le partite.