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L'incendio della cattedrale di Notre Dame, a Parigi, sarebbe partito dall'impalcatura che cinge la cattedrale per i lavori di restauro, diffondendosi sulla guglia e sul tetto che sono stati pesantemente compromessi. A formulare l'ipotesi è Pier Paolo Duce, responsabile della sede di Sassari del Cnr-Ibimet (Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche).
"E' impossibile entrare nel merito dell'accaduto in dettaglio - afferma - ma dai dati disponibili e dalle immagini diffuse dai media la dinamica pare abbastanza chiara". Il materiale ligneo, ricorda Duce, "è combustibile. L'altro elemento di propagazione degli incendi è il vento, o meglio l'ossigeno, e a giudicare dalla dinamica della nube che si eleva sopra la cattedrale pare che anche questo agente abbia fatto la sua parte, un po' come quando per alimentare il fuoco si soffia nel camino".
Le strutture portanti in muratura di tanti edifici monumentali, come per esempio gli archi a sesto acuto di una cattedrale gotica, spesso sorreggono coperture lignee non sempre a vista di dimensioni talvolta enormi. "Si tratta di una scelta che infiniti esempi di longevità - aggiunge Andrea Polastri del Cnr-Ivalsa (Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche) di San Michele all'Adige - che purtroppo in caso di incendio, a causa della disponibilità di ossigeno che le fiamme trovano in quota ne accelerano la propagazione". Non solo: "la struttura reticolare delle capriate - conclude Giovanna Bochicchio del Cnr-Ivalsa - fa sì che le travature vengano attaccate dalle fiamme su tutti e quattro i lati, riducendo la sezione residua e aumentando notevolmente il rischio di crolli".