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Medici e infermieri al lavoro senza sosta nel reparto di terapia intensiva passato da 5 a 17 letti per curare i pazienti covid all' ospedale di Vizzolo Predabissi, 24 Marzo 2020. Ansa/Andrea Canali
Una 90enne belga positiva al Covid-19 e successivamente deceduta è risultata infettata contemporaneamente da due diverse varianti del virus (Alfa e sudamericana). Non aveva effettuato il vaccino e non è chiaro come sia stata contagiata, né se la causa del decesso sia stata proprio la duplice infezione.
È quanto riportato in un Case Report che sarà presentato al Congresso Europeo della Clinical Microbiology & Infectious Diseases (ECCMID). La donna viveva da sola ricevendo assistenza e nel marzo scorso era stata ricoverata in seguito a delle cadute; al momento del ricovero era risultata positiva al tampone. Inizialmente in buone condizioni, nel giro di pochi giorni si è aggravata sviluppando gravi sintomi respiratori.
Quando gli esperti hanno esaminato dal punto di vista genetico il virus presente nei tamponi della paziente deceduta, si sono accorti della contemporanea presenza delle due varianti, confermata anche alla ripetizione degli esami su un altro campione respiratorio dell'anziana. "Questo è uno dei primi casi documentati di co-infezione con due varianti del SARS-CoV-2 che destano preoccupazione", riferisce l'autrice principale del lavoro, Anne Vankeerberghen.
In precedenza alcune ricerche hanno riportato di pazienti con co-infezione da differenti ceppi di virus influenzale, ma mai di coronavirus. "Comunque - conclude - il verificarsi di questi casi a livello mondiale è un evento probabilmente sottostimato a causa del limitato ricorso a test per identificare le varianti e a causa della mancanza di un modo semplice di identificare le co-infezioni con il sequenziamento dell'intero genoma".