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A security officer in a protective mask checks the temperature of a passenger following the outbreak of a new coronavirus, at an expressway toll station on the eve of the Chinese Lunar New Year celebrations, in Xianning, a city bordering Wuhan to the north, Hubei province, China January 24, 2020. REUTERS/Martin Pollard
Erano tornati alla normalità dopo un periodo di quarantena dovuto all’emergenza da Coronavirus. I cittadini di Hong Kong avevano ricominciato a tornare negli uffici pubblici e nelle aziende private e a usare i mezzi pubblici, dagli autobus alle metropolitane. Anche bar e ristoranti, rimasti chiusi e deserti per settimane, avevano di nuovo iniziato a riempirsi di clienti.
La gioia è durata poco. Nei giorni scorsi sono stati registrati nuovi casi di contagi e il governo è stato costretto a invertire la rotta e ha reintrodurre misure restrittive per limitare la diffusione del virus. Come spiega The Atlantic, i lavoratori sono stati lasciati di nuovo a casa, i parchi sono stati chiusi ed è stato reintrodotto il distanziamento sociale e il divieto di assembramenti di più di 4 persone. Stop anche a cinema e teatri.
Non solo: dopo che Chuang Shuk-Kwan del Centro per la Protezione Sanitaria ha sottolineato che 41 dei 65 nuovi casi avevano di recente viaggiato in località europee, fra cui il Regno Unito e il Portogallo, Hong Kong ha chiuso l’aeroporto agli stranieri - anche quelli solo in transito - e ha imposto la quarantena a chi ha il permesso di rientrare nel Paese.