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Aveva previsto tutto Sylvia Browne autrice di decine di libri (molti di questi tradotti in Italia da Mondadori), sulle sue doti medianiche. La donna, morta nel 2013 in California, aveva partecipato come consulente per polizia e FBI ad oltre 100 casi di sparizione e omicidi, a pagina 210 - della versione originale in inglese - del libro pubblicato nel 2008 intitolato End of a days scrisse:
“Entro il 2020 diventerà prassi indossare in pubblico mascherine chirurgiche e guanti di gomma a causa di una epidemia di una grave malattia simile alla polmonite, che attaccherà sia i polmoni sia i canali bronchiali e che sarà refrattaria a ogni tipo di cura. Tale patologia sarà particolarmente sconcertante perché, dopo aver provocato un inverno di panico assoluto, quasi in maniera più sconcertante della malattia stessa improvvisamente svanirà con la stessa velocità con cui è arrivata, tornerà all’attacco nuovamente dopo dieci anni, e poi scomparirà completamente”.
Viste le parole piuttosto chiare, che sembrano davvero ritrarre la situazione di queste ore, almeno in Italia, su molti siti di debunking si sta cercando di capire la possibile fondatezza di una delle tante profezie della sensitiva americana. Di fronte a tanta precisione non rimane quindi che sottolineare, almeno per la Browne dal Coronavirus se ne uscirà “entro l’estate”. Non si dovrà comunque abbassare la guardia e si dovrà provvedere a preparare dei buoni vaccini perché tra dieci anni – secondo la sensitiva - il Covid19 tornerà all’attacco.