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Le mascherine diventeranno come i preservativi: onnipresenti, a volte alla moda, oggetto di pubblicità in televisione? Dovrebbero, secondo David O'Connor, virologo dell'Università del Wisconsin-Madison (Usa) intervistato dal 'New York Times'.
Il ricercatore ricorda che le evidenze scientifiche suggeriscono come Covid-19 sia spesso diffuso da persone che si sentono in salute e non mostrano sintomi: ecco perché le mascherine dovrebbero realmente entrare nell'uso quotidiano della popolazione, dato anche che "quando le persone si sentono male e cercano cure, tutti i test e l'isolamento sono misure dall'effetto limitato e tardivo".
O'Connor, che studia da anni anche l'Hiv, ricorda che "anche il virus dell'Aids si diffonde quando le persone si sentono bene e l'uso coerente e corretto del preservativo rappresenta una barriera efficace alla trasmissione del virus. Ecco, le mascherine sono il metodo di barriera che potrebbe essere necessario usare per prevenire la trasmissione di questo virus".
Secondo l'esperto anche "i bambini dovranno indossarle a scuola quando riprenderanno le lezioni e gli adulti dovranno indossarle per lavorare. Se si vuole andare a una partita di basket, si dovrà usare la mascherina. Devono diventare onnipresenti come i fazzolettini di carta, il più rapidamente possibile. E proprio come c'è stato un marketing positivo e non stigmatizzante per aumentare la diffusione del preservativo per combattere l'Hiv, occorreranno sforzi simili per galvanizzare le persone e rendere le mascherine qualcosa di essenziale, magari trasformandole in oggetti più comodi e belli da vedere".