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Mettere al bando in tutto il mondo i mercati che vendono animali selvatici vivi e morti per il consumo umano. È questa la richiesta formulata dal capo della Convenzione sulla biodiversità dell'Onu, Elizabeth Maruma Mrema, per prevenire future pandemie. Chiudere definitivamente i mercati, come quello di Wuhan, dove si suppone sia partito il virus.
L'Onu ha quindi richiesto di vietare i "wet market", quei mercati dove vengono venduti vivi e poi macellati animali in condizioni igieniche precarie.
“Preservare ecosistemi e biodiversità ci aiuterà a ridurre la prevalenza di alcune di queste malattie - ha spiegato - Il modo in cui coltiviamo e utilizziamo il suolo, in cui proteggiamo gli ecosistemi costieri e in cui trattiamo le nostre foreste rovineranno il futuro o ci aiuteranno a vivere più a lungo". La responsabile della biodiversità delle Nazioni Unite, ha lanciato l'allarme: “Alcune comunità a basso reddito, e parliamo di milioni di persone, basano il proprio sostentamento sulle specie selvagge. Quindi a meno che non diamo un'alternativa a queste comunità, il rischio è di aprire le porte del mercato nero a questi animali, e così anche all'estinzione di alcune specie”.