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Stuprata nel letto della sua cameretta e picchiata fino alla morte. Così è morta Ana Paola, tredicenne di Sonora, in Messico. La ragazzina era sola in casa, sua madre era uscita a fare la spesa. A fare il macabro ritrovamento è stata proprio la donna, al suo ritorno ha trovato la figlia in un lago di sangue.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, gli aggressori sarebbero riusciti a entrare in casa avrebbero accerchiato la ragazza, immobilizzata, violentata e infine picchiata fino ad ucciderla. La mamma era uscita da sola per rispettare la legge che in questo momento di crisi sanitaria impone che si esca uno alla volta per fare la spesa al supermercato.
La Commissione nazionale per i diritti umani (Cndh) aveva già lanciato l’allarme sull'aumento dei rischi in quarantena, in un paese dove in media dieci donne vengono uccise ogni giorno, e secondo la Rete per i diritti dei minori, almeno tre di queste vittime sono minorenni. Ora tutto il Paese chiede giustizia per la ragazzina con l'hashtag diventato virale #JusticiaParaAnaPaola.