In Cina non sarà più permesso mangiare cani e gatti. La svolta è arrivata dopo la diffusione del Coronavirus. I due animali escono per la prima volta dalla lista ufficiale di quelli che possono essere macellati. Nell’elenco restano 18 specie come ad esempio suini, bovini, ovini, pollame e cammelli. 

Il testo, diffuso mercoledì dal ministero dell'Agricoltura e degli Affari rurali, è nella sua fase di "consultazione aperta" al pubblico per suggerimenti e migliorie. Una vera svolta per il Paese che ha fatto questa scelta sia sull'onda della pandemia del Covid 19 e poi per via dell’importanza che gli animali da compagnia hanno guadagnato nella società, capaci di generare un giro d'affari annuo stimato tra i 20 e i 30 miliardi di dollari.

 

La nuova lista chiarisce anche che il termine "bestiame" si riferisce agli animali che "sono stati addomesticati e fatti riprodurre per lungo tempo" al fine di ottenere prodotti come carne, uova e pelliccia oppure per fini medicinali e militari. "Per quanto riguarda i cani, insieme al progresso della civiltà umana, alla preoccupazione pubblica e all'amore per la protezione degli animali, sono stati specializzati per diventare animali da compagnia e a livello internazionale non sono considerati bestiame e non saranno regolati come tali in Cina", si legge nel testo di spiegazione.

A febbraio, con una mossa a sorpresa, il Comitato permanente dell'assemblea legislativa adottò il bando d'urgenza su commercio e consumo di carne di animali selvatici per i sospetti di legami con l'origine e la diffusione del coronavirus, revocando tutte le licenze esistenti. Si ritiene che il Covid-19, causa della pandemia che ha colpito più di 100 Paesi, sia stato originato da pipistrelli con la conseguente trasmissione all'uomo nel mercato Huanan di Wuhan.
La lista ha anche aggiunto 13 specie considerate "speciali" e che sarebbero esenti dalle restrizioni sugli animali selvatici, tra cui renne, alpaca, fagiani, struzzi e volpi.