Wall Street affonda sotto il peso dei timori economici e delle tensioni commerciali. Il Dow Jones cede il 5,37% a 38.438,20 punti, il Nasdaq arretra del 7,14% a 15.912,67 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 6,10% a 5.124,04 punti. È una delle peggiori sedute degli ultimi mesi, segnata dall’incertezza sui mercati e dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti alla Cina.

Il dollaro non regge l’onda d’urto: l’indice che misura la valuta americana contro un paniere di sei valute principali perde il 2,1%, scivolando ai minimi dall’ottobre 2024. Gli analisti evidenziano un segnale preoccupante: “Il primato del dollaro nel sistema finanziario globale è messo in discussione in seguito ai dazi di Donald Trump”. Secondo le stime, “la debolezza del biglietto verde riflette infatti l’attesa che i paesi diversificheranno i loro asset di riserva”.

Intanto, lo stesso Trump cerca di rassicurare. Durante una riunione del suo governo ha ammesso che “ci sarà un costo di transizione” per i dazi, ma ha assicurato che “andrà tutto bene” e che gli Stati Uniti “stanno guadagnando miliardi al giorno” grazie alle nuove tariffe.

Secondo quanto riportato dalla Cnbc, i dazi imposti da Trump contro la Cina raggiungono ora un livello complessivo del 145%. “Il 125% di tariffe reciproche annunciato dal presidente si va a sommare al 20% di dazi imposti in precedenza per il fentanyl”, riferiscono fonti della Casa Bianca.