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Strategie comuni per favorire i traffici marittimi nel Sud Europa e contrastare la concorrenza agguerrita dei porti del Nord Africa.
Sono solo alcuni degli argomenti principali trattati dell’incontro tra il Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, e la Presidentessa dell’Autorità Portuale della Baia di Cadice, Teofila Martinez Saiz.
L’occasione è stata il primo Congresso Internazionale del Diritto Marittimo, tenutosi nella città portuale iberica e promosso dall’Università di Cadice e dalla stessa Autorità Portuale locale.
I vertici dei due Enti hanno deciso di avviare una prima e fattiva interlocuzione sulle più attuali questioni inerenti allo shipping internazionale.
Tra queste, appunto, la concorrenza degli scali dell’area nord africana. “Un fattore che, da qualche anno, – viene specificato – forte del basso costo del lavoro, di regolamentazioni interne meno stringenti rispetto a quelle dell’Unione Europea e di una posizione di interlining (incroci di rotte marittime) favorevole agli scambi commerciali, condiziona pesantemente le dinamiche dei traffici marittimi con la conseguente delocalizzazione dei principali terminal container dall’area centro mediterranea verso quella della sponda sud”.
Una sfida sulla quale è stata trovata piena condivisione con l’intento di attuare una strategia comune che coinvolga a breve altre Port Authorities del Sud Europa, con l’obiettivo di riportare l’attenzione dell’UE sulla sempre più delicata tematica della competizione nei traffici marittimi.
Ma, soprattutto, a porre in essere le necessarie contromisure per consentire, anche attraverso una revisione del quadro normativo, un incremento di competitività (specialmente nell’infrastrutturazione), una maggiore armonizzazione delle procedure e, di conseguenza, la messa in campo di una vera azione di contrasto alla concorrenza agguerrita dei player nord africani.
“L’incontro con la collega Teofila Martinez Saiz – queste le parole di Deiana – è un buon punto di partenza per fare massa critica e spingere l’UE a rivedere alcune posizioni sulla portualità, specialmente su quella del Mediterraneo. È evidente che ci troviamo di fronte ad una concorrenza aggressiva che, forte di regole meno ferree e costo del lavoro ridotto, sta minando lentamente l’appetibilità dei nostri scali. Solo con un’azione congiunta tra le varie realtà portuali ed una pressione decisa nei tavoli europei si possono porre in atto politiche atte ad abbattere una burocrazia che asfissia i porti del Southern Range e mettere in campo azioni concrete di rilancio del trasporto marittimo e degli investimenti dei principali player di settore nei nostri porti”.