“C’è stato un accordo, una grande disponibilità ad agire e una convergenza di vedute” sulla necessità di “affrontare l’emergenza umanitaria” in modo unificato attraverso “un mandato alle Nazioni Unite, di tipo generale, per il coordinamento della risposta e per agire anche direttamente”.

In un vertice voluto dal governo italiano, ma caratterizzato dall’assenza sia del presidente che del ministro degli Esteri russi, Vladimir Putin e Sergej Lavrov, e del capo dello stato cinese Xi Jinping, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato in conferenza stampa del G20 come di “un successo”, spiegando che l’assenza delle due potenze al tavolo dei venti ‘grandi’ non è dovuto a motivi politici.

Il premier italiano ha ribadito la necessità di garantire la sopravvivenza del sistema bancario che garantisca anche i pagamenti e un flusso di denaro costante alla popolazione. Importante poi l'impegno nella salvaguardia dei diritti umani e delle donne, “tema sul quale non si può tornare indietro di 20 anni”.

Il presidente Usa Joe Biden sostiene contemporaneamente che “gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare con la comunità internazionale per affrontare la situazione in Afghanistan e sostenere la popolazione afghana”.

Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dichiara: “Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan. Dobbiamo farlo in fretta”.

“Siamo stati chiari sulle nostre condizioni per qualsiasi impegno con le autorità afgane, compreso il rispetto dei diritti umani – ha aggiunto – Ma il popolo afghano non deve pagare il prezzo delle azioni dei Talebani. Questo è il motivo per cui il pacchetto di sostegno afghano è per il popolo afghano e per i Paesi limitrofi che hanno fornito i primi aiuti”.

La Turchia solleva invece il problema del flusso di migranti in fuga dall'Afghanistan, con il presidente Erdogan che nel suo intervento ha avvertito che “la pressione migratoria che la Turchia subirà ai suoi confini meridionali e orientali colpirà inevitabilmente i Paesi europei. La Turchia non può permettersi un nuovo flusso di migranti dall’Afghanistan”.