"Il Consiglio europeo ha ribadito come Putin non possa e non debba vincere questa guerra. L’Ucraina sarà quella che sceglierà la pace che vuole perché una pace forzata non sarebbe sostenibile". Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles.

"È un momento molto difficile che andrebbe gestito tutti insieme", ha aggiunto il premier italiano, "una delle priorità è quella di riaprire e sminare i porti ucraini per sbloccare il grano".

Secondo il presidente del Consiglio le sanzioni alla Russia avranno un "impatto massimo nel corso di questa estate". Sul pagamento del gas Draghi ha sottolineato che il comportamento dell’Eni è stato "molto trasparente". Il pagamento viene considerato effettuato quando avviene il versamento in euro. Poi è un agente di Gazprom ad occuparsi della conversione in rubli, senza interessare la Banca centrale russa.

E rispondendo a una domanda sul fatto che acquistare il gas russo significa finanziare la guerra ha affermato: "È una situazione frustrante, di grande imbarazzo ma non si può fare altrimenti".

Sulla questione dell’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, ancora, Draghi ha commentato: "Sostengo l’Ucraina perché diventi un membro dell’Unione europea. L’ho fatto fin dall’inizio e quale sia il modo migliore di farlo. Ma lo status di candidato trova l’obiezione di quasi tutti i grandi Stati dell’Unione europea, se non tutti. Escluso l’Italia".