La manifestazione che sabato ha paralizzato Parigi era stata  autorizzata solo nel parco dello Champs de Mars, ai piedi della Tour Eiffel, ma i circa 5mila “gilet gialli” non si sono limitati allo spazio concesso e hanno sfilato sugli Champs Elysées e davanti all’Eliseo, scontrandosi con la polizia in assetto antisommossa, che ha risposto a colpi di manganelli e lanciando gas lacrimogeni ai manifestanti, dopo che alcuni di loro hanno scagliato contro la polizia i sampietrini divelti con delle sbarre di ferro dalla più celebre via di Parigi.

Per 8 ore la più famosa via della città francese è rimasta avvolta dai lacrimogeni, molti i casseur, con gilet gialli ma il volto incappucciato, che si sono infiltrati diventando protagonisti di scene di devastazione andati avanti per ore. Un piccolo gruppo di manifestanti è riuscito ad arrivare nella rue du Faubourg Saint-Honoré dove sorge il palazzo dell'Eliseo, dove hanno sfilato gridando gli slogan “On est chez nous”, “Siamo a casa nostra”, tipico dei raduni del Rassemblement national di Marine Le Pen, o “Macron dimettiti” e “La Francia in collera”.

La protesta spontanea dei gilet gialli nata in rete sull’onda della protesta contro la decisione presa dal governo di rialzare il prezzo del carburante, decidendo di eliminare i vecchi sgravi fiscali sul diesel e le altre energie fossili per incentivare l’acquisto di auto nuove, meno inquinanti, e elettriche.  Ma dal prezzo del diesel la protesta si è estesa più in generale al ribasso del potere di acquisto e alla politica complessiva del presidente Macron, accusato di essere troppo attento alle esigenze delle élite e poco comprensivo dei bisogni della gente comune, soprattutto quella che vive fuori Parigi.

Il movimento aveva rilanciato una seconda giornata di mobilitazione dopo quella del 17 novembre. Dopo i blocchi stradali della settimana scorsa, questa volta l'appello era convergere verso la capitale.

Durante gli scontri e i disordini di sabato sono state arrestate 101 persone, e il bilancio parla di 20 feriti fra i manifestanti, il più grave di quali è rimasto gravemente colpito a una mano, e 4 fra i poliziotti. Si contano anche i danni, che ammonterebbero a "parecchie centinaia di migliaia di euro" ha detto stamattina a BFM TV il vicesindaco di Parigi, Emmanuel Gregoire. "E' difficile quantificare a questo punto - ha spiegato Gregoire - si sa già che serviranno parecchie centinaia di migliaia di euro poiché abbiamo dovuto mobilitare 200 persone in emergenza, tutto il personale disponibile nella notte e nella giornata di ieri".

Intanto Emmanuel Macron, che ha promesso di parlare domani sul movimento dei gilet gialli, ha fatto un tweet sugli scontri. "Non c'è posto per la violenza nella Republique". Finora il presidente francese non ha dato segnali di voler trovare un compromesso sulla carbon tax. E dopo la giornata di ieri, difficilmente cambierà idea.