È iniziato il G20 di New Delhi. A dare il via ai lavori, dopo aver accolto i leader nel centro convegni Bharat Mandapam, è stato il primo ministro indiano Narendra Modi. Al vertice non si sono presentati Xi Jinping e Putin. Sul tavolo Ucraina, energia e clima. Sulla guerra si cerca intesa sul testo finale, ma ci sono "divergenze".

 

"Inutile dire che la risposta al cambiamento climatico deve riguardare davvero tutti, altrimenti pensare che possa portare risultati apprezzabili è pura utopia. E al di là degli impegni sul contenimento del riscaldamento in corso, dobbiamo considerare prioritaria l'adozione di tutte le misure utili alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano soprattutto sui Paesi del sud globale". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla prima sessione del G20 a New Delhi.

"L'Italia destinerà all'Africa oltre il 70% suo Fondo Italiano per il clima. Significa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento". Così la premier Meloni: l'impegno "rientra nel 'Processo di Roma' avviato con la Conferenza su migrazione e sviluppo, che l'Italia ha riunito a luglio e ambisce a costruire un nuovo modello di relazioni internazionali su base paritaria, per creare sviluppo, ma anche favorire percorsi di migrazione legale e combattere le potenti reti criminali di trafficanti dell'immigrazione illegale, che sfruttano la disperazione per arricchirsi".

"Il governo italiano sta lavorando per dare vita ad un ampio Piano di cooperazione e sviluppo che porta il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, fondatore di Eni. La sua 'formula' ebbe successo perché seppe coniugare l'esigenza di una Nazione come l'Italia di rendere sostenibile la sua crescita con quelle degli Stati partner di conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Oggi la storia ci pone davanti le stesse esigenze" ha detto la presidente del Consiglio. "L'Italia - ha aggiunto - aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde".

Con l'arrivo del presidente Usa Joe Biden e del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman al Bharat Mandapam, alla sede del summit G20, il premier indiano Narendra Modi ha dato il via ai lavori del primo dei due giorni di vertice in cui annuncerà la Global Biofuel Alliance. "Il mondo soffre di una crisi di fiducia", ha detto Modi, nelle prime battute introduttive. La prima sessione è dedicata al tema 'Una Terra', alla quale ne seguirà un'altra dal tema 'Una Famiglia', seguendo l'approccio della presidenza indiana sulla inclusività, la ricerca di soluzioni, l'ambizione e la decisione.

L'Unione Africana ha ufficialmente un posto al G20 come membro permanente. Lo ha annunciato il primo ministro indiano Narendra Modi, aprendo i lavori del summit a New Delhi. Concluso il suo discorso introduttivo, Modi ha invitato il presidente dell'Unione Africana Azali Assoumani, presidente delle Comore, a prendere posto abbracciandolo. Assoumani si è seduto fra gli altri leader mentre un addetto sistemava sul tavolo il cartellino dell'UA e la bandiera verde dell'organizzazione internazionale. Un momento storico salutato dall'applauso dei leader. "Con l'approvazione di tutti, propongo che l'Unione Africana prenda il suo posto come membro permanente del G20", ha detto Modi, prima dell'applauso che ha sancito l'ingresso dell'organizzazione continentale composta di 55 Stati, nata nel 2002.

Accordo sherpa G20 sul linguaggio da usare per l'Ucraina

Gli sherpa dei Paesi del G20 hanno raggiunto "a notte fonda" un accordo sul linguaggio da usare, "sul modello del G20 Bali di novembre 2022, ma un po' più annacquato", per descrivere la situazione legata alla guerra della Russia contro l'Ucraina: pur se in attesa del via libera formale dei leader, il testo concordato spiana la strada al comunicato finale.

"Il testo di compromesso redatto e proposto da Indonesia, India, Brasile e Sudafrica per superare lo stallo ha avuto il via libera da G7 e Cina, lasciando la Russia in posizione solitaria e nella situazione di dover accettare", hanno spiegato all'ANSA più fonti.