Marina Ovsyannikova, la coraggiosa giornalista televisiva russa diventata famosa per la sua protesta contro la guerra durante il telegiornale, non poteva continuare a tacere. "Era impossibile tacere, voglio che il mondo sappia che molti russi sono contro l'invasione".

"Sentivo sempre più una dissonanza fra le mie convinzioni e quello che dicevo in diretta. La guerra è stata un punto di non ritorno, era impossibile tacere", ha raccontato la giornalista. Gli effetti della propaganda di Stato sarebbero visibili anche nella sua famiglia. Anche sua madre, ha detto, ha subito "un lavaggio del cervello".

"Ho avuto paura fino all'ultimo minuto", ha dichiarato la cronista raccontando alla collega della Cnn Christiane Amanpour come si è lanciata "molto rapidamente" per superare le guardie alla porta dello studio di registrazione e piazzarsi dietro la conduttrice del Tg per mostrare il suo cartello contro la guerra. "Sono preoccupata per i soldati russi.. non capiscono perché sono lì, perché combattono", ha aggiunto la giornalista, dicendo che fra le sue motivazioni c'è il ricordo dei bombardamenti in Cecenia, paese dove ha vissuto da bambina.