Un "inseguimento" in auto "quasi catastrofico" da parte di paparazzi a New York nei confronti di Harry e Meghan Markle: questa è la versione riportata da un portavoce del Principe Harry citato successivamente dai media. Oggi però, alla luce di scrupolose indagini da parte dei giornalisti americani, il racconto appare sempre più inverosimile e ci si domanda se i due protagonisti della vicenda abbiano raccontato una versione amplificata rispetto ai fatti accaduti. Ma facciamo ordine tra gli ultimi sviluppi. 

LA VERSIONE DELLA COPPIA - "Questo inseguimento implacabile, della durata di oltre due ore, ha portato a più collisioni che coinvolgono altri conducenti, pedoni e due ufficiali del Dipartimento di Polizia di New York", aveva specificato l'uomo incaricato di denunciare i fatti pubblicamente. Inoltre, una fonte vicina alla coppia ha raccontato di quanto fossero "scossi e provati" dopo l’accaduto. "La loro sicurezza ha fatto di tutto per fermarli - ha raccontato ancora la fonte - gli agenti di polizia hanno anche cercato di fermare i fotografi che però hanno ignorato gli avvertimenti". 

LE DICHIARAZIONI DELLA POLIZIA – I primi dubbi sorgono dopo il comunicato ufficiale della polizia di New York che riporta dei dati lontani dall’"inseguimento di auto quasi catastrofico". Infatti, la polizia ha dichiarato che: "Non ci sono stati feriti, arresti o collisioni".

 

LA TESTIMONIANZA DEL TASSISTA – Ma quel che davvero sorprende sono le dichiarazioni, raccontate al Washington Post, dal tassista che ha accompagnato la coppia e la madre della duchessa di Sussex, nel tragitto oggetto di clamore. L’uomo, stupito, non definirebbe quanto accaduto come “un inseguimento” dei paparazzi. Anzi, ha dichiarato di non essersi mai sentito in pericolo.

Nello specifico, l'autista ha spiegato di aver preso la coppia, la madre della duchessa del Sussex e una guardia di sicurezza, intorno alle 23 di martedì sera sulla 67esima strada di New York. Il tassista avrebbe accompagnato i quattro solo per un breve tragitto, circa un isolato e mezzo (fino a Park Avenue) seguito da due auto, una nera e una grigia. "Hanno continuano a seguirci e si stavano avvicinando alla macchina. Hanno scattato delle foto mentre ci fermavamo e ci stavano filmando". 

A quel punto, la guardia di sicurezza si sarebbe preoccupata per i fotografi e, pensando che Harry e Meghan fossero troppo esposti, avrebbe chiesto al tassista di tornare alla stazione di polizia. Così, l’uomo si è diretto verso Madison Avenue, raccontando che la durata del tragitto sarebbe durato in totale circa dieci minuti. Dichiara inoltre: "Non lo definirei un inseguimento. Non mi sono mai sentito in pericolo. Non era come un inseguimento in macchina in un film. Erano silenziosi e sembravano spaventati".