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"Ho sparato". "A chi hai sparato?". "Alle persone". "Perché l'hai fatto?". "Per soldi". Sarebbero alcuni estratti dell'interrogatorio degli agenti russi a uno dei terroristi che ieri sera hanno aperto il fuoco al Crocus City hall di Mosca lasciando a terra decine di cadaveri.
L'attentato terroristico è stato rivendicato dall'Isis. I presunti responsabili, quattro, proverrebbero dal Tagikistan. Nessuno con nazionalità tagika, invece, secondo il ministero degli Esteri di Dushanbe, che ha definito false le notizie del coinvolgimento di suoi cittadini nell'attacco.
In un video pubblicato su Telegram della direttrice della televisione Russia Today, Margarita Simonyan, l'arrestato dichiara di avere 26 anni, di aver accettato di partecipare all'attacco dopo avere ascoltato un mese fa le lezioni di un predicatore e di essere stato reclutato da un aiutante che gli ha offerto 500mila rubli (circa 5mila euro).
Sono apparsi anche filmati sul presunto, brutale, esito degli interrogatori degli agenti russi, dove si vede uno degli arrestati con faccia e testa fasciate, e un altro con una ferita evidente nell'occhio sinistro, che sembra aver perso i sensi. "L'attacco si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l'Islam", si legge su una nota dell'agenzia di stampa Amaq del gruppo militante.