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Il New Scientist ha fatto il bilancio di alcune ricerche ed esperimenti condotti su cani e gatti, da cui è emerso che i nostri amati felini domestici pensano, sognano e ricordano, e sono in grado di svolgere compiti complessi.
Da anni sempre al secondo posto nell’indice di gradimento dopo i cani, i gatti avrebbero invece un cervello molto simile a quello umano per struttura e funzione, con il doppio dei neuroni rispetto ai colleghi cani, sebbene più piccolo quanto a dimensioni.
I gatti possiedono circa 200 milioni di recettori olfattivi, battendo nel numero il migliore amico dell’uomo, per non parlare del fatto che sono imbattibili nel prevedere gli attacchi di epilessia e i cambiamenti del tempo.
Secondo gli scienziati, inoltre, i gatti avrebbero positivi effetti sull’essere umano: l’amicizia e la vicinanza di un gatto fanno bene soprattutto alle persone sole e agli anziani, soprattutto se soffrono di reumatismi. Le fusa, infatti, vibrano tra 1,5 e 6 hertz, ossia la stessa frequenza utilizzata nelle terapie dell’artrite.
Per chi soffre di pressione alta, invece, può rivelarsi utile semplicemente accarezzare il proprio micio per veder diminuire il ritmo cardiaco. Le elevate doti di apprendimento dei gatti si è rivela utile ai portatori di handicap poiché in grado di svolgere persino incarichi domestici.
Secondo altri studi, pare che l’uomo comprenda prima il linguaggio di un gatto rispetto a quello di un cane, riuscendo, dunque, ad intavolare una vera e propria conversazione.
Dimentichiamo il luogo secondo cui il gatto è poco simpatico, comunicativo e socievole: proprio come gli esseri umani, i felini hanno un carattere che va compreso e rispettato.