Processo Mediaset, il Pdl vuole il blocco del Parlamento

Pdl sulle barricate dopo la decisione della Cassazione sul processo Mediaset fissato per il 30 luglio. Tre giorni di protesta, con il rinvio di ogni attività parlamentare, in Aula e nelle commissioni. Così hanno deciso i vertici del partito, che hanno dato mandato al presidente dei deputati Renato Brunetta.

Tutto ciò per segnalare l'insofferenza a seguito della decisione della Cassazione di calendarizzare per il 30 luglio l'udienza del processo Mediaset che vede come imputato Silvio Berlusconi. L'ultima parola alla conferenza dei capigruppo. Tra le altre ipotesi prese in considerazione, infatti, oltre "all'Aventino", c'è quella di tenere una manifestazione a sostegno di Berlusconi. Ma c'è anche l'idea avanzata da alcuni deputati pidiellini, di rassegnare in massa le dimissioni.

IL PDL INSORGE: "GIUSTIZIA FLASH SOLO CON LUI"

"Nessuno comprende fino in fondo il legame morale e umano che lega il popolo di centrodestra, il Popolo della Libertà e il Presidente Silvio Berlusconi. Nessuno si illuda perciò che il nostro futuro si possa separare da quello di Silvio Berlusconi", afferma Sandro Bondi, coordinatore del Pdl. "Se andasse avanti un tentativo di espulsione dalla vita politica di Berlusconi non potremo restare indifferenti: abbiamo il diritto di denunciare davanti al Paese la violazione dei diritti", ha rincarato il senatore del Pdl Maurizio Gasparri.

PARLANO I GIUDICI: "COSI' FUNZIONAVA IL SISTEMA BERLUSCONI"

"Siamo obiettivi: è difficile che i ministri possono andare avanti ad essere presenti nel governo se il capo del tuo partito viene eliminato dalla scena politica, ingiustamente o giustamente. Ce li vedi poi Alfano o Lupi? Siamo pratici, sarebbero un controsenso e una contraddizione talmente forte che mi sembra esagerato dire che dovrebbero stare al governo. Poi se vogliono fare un Governo nuovo lo facciano, con le forze che vogliono e si vada a votare", ha chiosato Osvaldo Napoli (Pdl).