L'Ucraina e i suoi alleati stanno pianificando il dopoguerra mentre il conflitto con la Russia di Vladimir Putin continua da oltre 1000 giorni. Un cambiamento significativo è previsto a gennaio con l'insediamento di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti. Trump ha espresso l'intenzione di promuovere un accordo tra Kiev e Mosca, suggerendo una riduzione del sostegno militare americano all'Ucraina. Di conseguenza, l'Europa, cuore della Nato, deve prepararsi a un nuovo scenario.

I leader europei si incontreranno a Bruxelles con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il segretario generale della Nato Mark Rutte per discutere piani di pace e l'eventuale invio di forze di peacekeeping in Ucraina. Politico, basandosi su cinque fonti e un'indiscrezione della Polish Press Agency, riporta che l'invio di soldati europei è un tema discusso da giorni.

L'incontro mira a sviluppare una strategia comune in vista dell'arrivo di Trump, che ha già approvato una condizione: nessun soldato americano sarà inviato in Ucraina. Oltre a Rutte e Zelensky, all'incontro parteciperanno il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente del Consiglio europeo António Costa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

La partecipazione della premier italiana Giorgia Meloni e del primo ministro britannico Keir Starmer è ancora incerta. Mentre si costruisce un percorso negoziale, la guerra continua. La Russia avanza nel Donetsk, mentre l'Ucraina resiste. Zelensky cerca di evitare il cedimento del fronte sostituendo il comandante Oleksander Lutsenko con Oleksander Tarnavski, dopo una serie di sconfitte. Kurakhove è parzialmente occupata dai russi, e la difesa di Pokrovsk è stata criticata, rischiando un accerchiamento e un'avanzata russa verso Dnipropetrovsk.