Dopo alcune ore di calma apparente, nuove esplosioni si sono udite a Kiev e a Kharkiv poco dopo le 3 del mattino. Lo afferma sul suo canale Telegram il servizio statale per le comunicazioni, secondo quanto riferito dalla Ukrainska Pravda, che ha riferito anche di un missile russo contro un edificio residenziale nel centro di Chernihiv. L'edificio è in fiamme ma ancora non si sa se e quante persone siano rimaste coinvolte.

La Bielorussia sarebbe sul punto di unirsi alle truppe russe nella guerra in atto in Ucraina: lo riporta il Kyiv independent citando non meglio precisate "fonti" e aggiungendo che l'entrata in guerra della Bielorussia potrebbe avvenire "nel giro di ore". Nelle scorse ore in Bielorussia è passato un referendum costituzionale che consentirebbe alla Russia di installare armi nucleari sul suo territorio, escludendo però ogni "aggressione militare dal territorio" della Bielorussia.

Kiev e Mosca decidono di trattare quindi sull’orlo di una crisi nucleare, e mentre l'Ucraina resta assediata dalle forze nemiche Vladimir Putin mette in stato d'allerta il sistema difensivo atomico della Russia, spingendo le delegazioni a incontrarsi lunedì sulle sponde del fiume Pripyat, alle porte della Bielorussia. Riuniti i vertici militari, il presidente russo ha scandito l'annuncio che rischia di far ripiombare il mondo nell'incubo della guerra atomica. "Ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere in allerta speciale le forze di deterrenza dell'esercito russo, in risposta alle dichiarazioni aggressive dell'Occidente", ha disposto Putin. L'ok di Kiev ai negoziati è giunto sul filo del gong dell'ultimatum dato da Mosca, mentre il suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha giudicato l'allerta nucleare come un modo per "mettere pressioni".

Zelensky ha rinnovato l'accusa di raid contro le abitazioni, ma anche i russi non risparmiano denunce di guerra sporca, accusando le truppe ucraine di torturare "i pochi militari russi catturati" e "fare un uso massiccio di munizioni caricate con il fosforo alla periferia di Kiev". Sotto assedio ci sono numerosi centri, da Kherson a Berdyansk fino a Mariupol, lungo la fascia a nord della Crimea sul mar d'Azov. In queste ore la battaglia infuria soprattutto a Kharkiv, vicino al confine russo a nord del Donbass, dove intanto le milizie separatiste continuano la loro avanzata.

l bilancio dell'Onu parla di almeno 64 civili uccisi e oltre 170 feriti dall'inizio dell'invasione, con centinaia di case, ponti e strade distrutti, mentre anche le agenzie delle Nazioni Unite e i loro partner umanitari hanno sospeso le operazioni in Ucraina. Ma per il governo di Kiev i civili morti sono almeno 210 e i feriti più di 1.100. Sempre più forte è anche l'allarme rifugiati, con "almeno 400mila ucraini entrati nell'Ue" e il rischio di oltre 7 milioni di sfollati se la guerra continuerà. Più gonfia i muscoli, più la Russia rimane isolata.

Uno dopo l'altro, i Paesi occidentali - tra cui tutta l'Ue - hanno annunciato la chiusura dello spazio aereo alle compagnie di Mosca. Un bando che non risparmia i jet privati degli oligarchi, mentre si valuta anche lo stop alle navi commerciali. Prosegue anche la sfilza di sanzioni, che secondo Lukashenko sono "peggio della guerra" e spingono Putin "verso una Terza guerra mondiale". Ma l'Europa ha ormai saltato il fosso anche sugli aiuti militari a Kiev e la premier danese Mette Frederiksen ha espresso il suo appoggio ai volontari che vogliano unirsi alle brigate internazionali al fianco degli ucraini. Un annuncio storico arriva anche dalla Svezia, che inviando 5 mila lanciarazzi anticarro cancella la dottrina che escludeva la consegna di armi a Stati impegnati in un conflitto: una scelta che non faceva dal 1939. L'anno in cui Putin sembra aver riprecipitato il mondo.