PHOTO
“Fare un esperienza lavorativa fuori dall’Italia comporta spesso la possibilità di ritornarci con maggiori chance di trovare occupazione. In quest’ottica le varie istituzioni europee, Parlamento, Consiglio, Bei, Bce, Mediatore europeo, Corte di Giustizia, Comitato delle regioni, solo per citarne alcune, offrono spesso stage e tirocini che possono diventare un’occasione di ingresso nel mondo del lavoro. Secondo uno studio McKinsey, presentato recentemente a Bruxelles, in Italia solo il 46% dei giovani trova occupazione con uno stage rispetto al 61% della media Ue. E oggi ci sono 3 milioni di posti di lavoro ancora vacanti nell’Unione Europea perché non si trovano figure adeguate. Uno strumento molto utile è, per esempio Eures, il portale europeo della mobilità professionale (https://ec.europa.eu/eures/home.jsp?lang=it). Inserendo la propria candidatura si possono conoscere le offerte di occupazione da 32 Paesi europei, che attualmente sono circa 2 milioni, con 32 mila datori di lavoro registrati”.
Lo ha affermato l’europarlamentare di Forza Italia, Lara Comi, che oggi a Mantova ha tenuto un incontro formativo rivolto ai giovani per spiegare le opportunità di occupazione che offre l’Europa. All’incontro, presso Palazzo Soardi, erano presenti Fabio Padovan e Nicoletta Lanza, coach e trainer di Formenergy. Quella di Mantova è la quarta tappa del tour “La politica al lavoro per il lavoro dei giovani” dopo gli incontri di Milano, Torino e Brescia. Il progetto è il primo esperimento di un deputato europeo che con esperti di settore ha promosso un viaggio nelle Regioni Piemonte, Lombardia, e Liguria per spiegare ai giovani come promuovere se stessi e cogliere le opportunità di lavoro che offre l’Unione Europea. Il percorso toccherà nei prossimi mesi diverse altre città tra cui Genova (21 febbraio) e molte altre località.
“I giovani – ha sottolineato Comi – devono puntare su un apprendimento permanente e privilegiare ambiti e competenze scoperti in modo che domanda e offerta si incontrino. Il percorso di studio è fondamentale, ma non è tutto. La presenza di professionisti della formazione, durante questi incontri, vuole mettere i giovani, ma non solo, nelle migliori condizioni per conoscere i propri punti di forza e le proprie potenzialità, capire obiettivi personali e orientare le ricerche di lavoro in una direzione chiara, attiva e non passiva, utilizzare gli strumenti corretti, con le formule e i linguaggi appropriati, orientarsi sui settori che stanno oggi ‘performando’ meglio”.
“Bisogna saper cogliere le opportunità che l’Ue offre nella direzione di una maggiore mobilità di studio e lavoro – ha aggiunto Comi –. Ne è esempio il nuovo ‘Erasmus per tutti’ destinato a coinvolgere una platea di 5 milioni di potenziali beneficiari con un budget di 15 miliardi di euro per il 2014-2020. Il programma quadro per l’innovazione Horizon 2014-2020 gestirà poi fondi per circa 70 miliardi nei prossimi 7 anni. Uno sforzo importante che mira a favorire la mobilità dei ricercatori. Entro due anni, infine, gli Stati membri dovranno recepire la nuova direttiva sul mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali che garantirà maggiori opportunità all’estero. Oggi infatti delle 800 professioni regolamentate solo 7 sono automaticamente riconosciute in tutti i Paesi membri, medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetrici, veterinari e architetti”.