La Russia ha lanciato l'assalto all'acciaieria Azovstal di Mariupol dopo l'evacuazione di numerosi civili. Lo scrive su Telegram il corrispondente dell'agenzia di stampa ucraina Unian spiegando che ''gli occupanti hanno iniziato a prendere d'assalto l'Azovstal e ora stanno cercando di entrare nell'impianto. L'informazione è confermata dal vice comandante del reggimento Azov''. Due donne hanno perso la vita e altre dieci persone sono rimaste ferite nei bombardamenti russi sull'acciaieria, ha denunciato il vice comandante del reggimento Azov asserragliato nell'impianto, Svyatoslav Palamar, confermando l'assalto lanciato dai militari russi.

L'attacco è stato confermato anche dal ministero della Difesa russo, secondo il quale i militari del battaglione Azov stavano traendo vantaggio dalla tregua concordato per mettere in salvo i civili asserragliati nell'impianto. Lo riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti dicendo che le forze ucraine "hanno approfittato" del cessate il fuoco per uscire dal seminterrato dove si trovavano e prendere posizione negli edifici della fabbrica. "Ora le unità dell'esercito russo e della Repubblica popolare di Donetsk, usando l'artiglieria e l'aviazione, stanno iniziando a distruggere queste postazioni di fuoco", ha affermato il ministero. Si ritiene che fino a 200 civili siano ancora intrappolati all'interno del complesso nonostante un'evacuazione parziale ieri, secondo funzionari ucraini. Un certo numero di civili è stato evacuato dall’impianto domenica. Onu e Croce Rossa sperano di riuscire a fare uscire altre persone oggi.

Intanto il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha fatto sapere che solo 3 dei 14 autobus incaricati di evacuare i rifugiati della città nella regione di Donetsk hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino. Delle persone che si trovano a bordo dei restanti 11 autobus non si sa nulla al momento. "Ci risulta che undici autobus siano scomparsi da qualche parte, avrebbero dovuto procedere verso Zaporizhia, ma si sono persi da qualche parte. Si perdono in questi centri di filtraggio, i nostri residenti vengono presi e rapiti, e oggi questo sta accadendo nella nostra Mariupol", ha detto Boichenko.

Alla domanda su quanti centri di questo tipo ci siano a Mariupol e dintorni, il sindaco ha risposto parlando di quattro centri in cui vengono meticolosamente "filtrati" gli ucraini che viaggiano verso il territorio controllato dal governo di Kiev. "I residenti aspettano un mese, più di un mese. Se sei in qualche modo collegato con il servizio civile, il servizio municipale, allora ci vogliono due mesi. Quelli che hanno attraversato questa prigione, queste torture, stanno già testimoniando", ha aggiunto il sindaco, citato da Interfax Ukraine.

Foto copertina tratta da Fb sindaco Mariupol