"Gli occhi di miliardi di persone, di interi popoli, sono puntati su di noi e sui risultati che sapremo conseguire. Non dobbiamo consegnare a chi verrà dopo di noi un pianeta solcato da conflitti, le cui risorse siano state dilapidate, il cui ecosistema sia stato compromesso per l’egoismo di chi è stato incapace di coniugare la legittima aspirazione alla crescita economica e sociale con l’esigenza di tutelare ciò che non ci appartiene. Perché a nostra volta l’abbiamo ricevuto dalle precedenti generazioni". E' l'appello che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolge nel brindisi in occasione del pranzo offerto al Quirinale in onore dei Capi di Stato e di Governo e delle altre Personalità che partecipano al Vertice G20.

"Tocca a noi - dice ancora il Capo dello Stato - l’impresa di imprimere una svolta decisiva per superare questi fardelli. Il momento è questo. Sono fiducioso che i nostri Paesi risponderanno all’appello che viene dall’opinione pubblica mondiale. Ne saremo all’altezza se riusciremo a ritrovare il filo della collaborazione e il senso della responsabilità che l’odierna e crescente interdipendenza tra popoli e nazioni del pianeta ci impone".

Mattarella torna a sottolineare con forza che "il multilateralismo e la cooperazione rappresentano le sole risposte concrete ed efficaci alle difficoltà e alle tensioni che attraversano il pianeta". Proprio "la pandemia ha reso evidente, in maniera drammatica, che nessuno –a prescindere dalle dimensioni della sua economia– è in grado di affrontare, da solo, problemi che riguardano la condizione generale dell’umanità".

Per questo se "negli ultimi anni la governance globale fondata su un ordine basato anzitutto sul rispetto del diritto internazionale e sul consolidamento dello Stato di diritto è risultata indebolita, a questa deriva va opposto un nuovo ciclo, fatto di dialogo e di fiducia".

"Del resto in questo anno che ha visto la Repubblica italiana esercitare la Presidenza del G20, i nostri Paesi - evidenzia Mattarella - hanno lavorato alla ricostruzione di un tessuto socio-economico che la pandemia ha rischiato di lacerare nel profondo. È un’opera di ricostruzione che non può arrestarsi! È un nuovo punto di partenza al quale guardare per una più intensa stagione di collaborazione".

Le sfide non mancano. "Sono le persone e la loro vita a dover essere al centro delle nostre preoccupazioni. Sono temi prioritari come la lotta alla povertà e la riduzione del divario tra Nord e Sud del mondo per conseguire l’obiettivo di eliminarlo, la sicurezza dell’alimentazione e la sostenibilità dei sistemi alimentari, la salute e l’istruzione".

"Su tutto - ricorda il Capo dello Stato - incombe la emergenza dei mutamenti climatici, sulla quale abbiamo cercato di mantenere alto il livello di ambizione per fornire risposte adeguate. Siamo inoltre consapevoli di come incida su questa fase l’esigenza di affrontare e risolvere questioni di grande rilievo quali la riforma del sistema del commercio internazionale e la transizione digitale".

Infine "la gravissima situazione d’emergenza determinatasi in Afghanistan", con il G20 chiamato a svolgere un ruolo di "foro di coordinamento, a sostegno del necessario lavoro delle Nazioni unite, per scongiurare il rischio di una catastrofe umanitaria".