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Lettera aperta dei professionisti del fact checking a Mark Zuckerberg, in risposta alla decisione di Meta di eliminare il fact checking dalle sue piattaforme negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato su Poynter.org dalle organizzazioni affiliate all'International Fact Checking Network, questa scelta rischia di vanificare i progressi fatti negli ultimi dieci anni per promuovere informazioni accurate online. Le organizzazioni sottolineano che la libertà di affermare che qualcosa non è vero è parte integrante della libertà di espressione, e mettono in guardia sul possibile impatto negativo che l'estensione di questa decisione da parte di Meta su Facebook e Instagram potrebbe avere nel mondo reale, respingendo l'idea che ciò conduca a una "censura eccessiva".
Esprimendo perplessità riguardo all'adozione delle Community Notes già implementate da un'altra società (X), le organizzazioni affermano che non credono che questo approccio possa migliorare l'esperienza degli utenti. In base alla loro ricerca, molte di queste note non vengono visualizzate a causa della loro dipendenza da un consenso politico generale anziché da criteri oggettivi e prove di accuratezza. Inoltre, sottolineano che le Community Notes potrebbero coesistere con i programmi di fact-checking di terze parti, senza escludersi reciprocamente. Questo potrebbe rappresentare un nuovo modello per favorire la diffusione di informazioni accurate, particolarmente necessario considerando che l'affidabilità delle piattaforme sociali è messa in discussione da truffe e notizie false.
In conclusione, i professionisti del fact checking ritengono che la decisione di Meta di interrompere il programma di fact-checking di terze parti costituisca un passo indietro per coloro che auspicano un'Internet basata su informazioni precise e attendibili. Auspicano di poter recuperare il terreno perso negli anni a venire e di contribuire a un ambiente online più veritiero e affidabile.