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Un gommone con 120 migranti si troverebbe in difficoltà in acque internazionali ad una cinquantina di miglia dalle coste libiche. L'imbarcazione, dicono Sea Watch e Alarm Phone, sarebbe in mare da oltre 12 ore, senza più motore e con uno dei tubolari che si starebbe sgonfiando. Delle 120 persone a bordo, 24 sarebbero minori e nessuno avrebbe i giubbotti di salvataggio. Le Ong hanno avvisato della situazione sia le autorità maltesi che quelle italiane chiedendo un immediato intervento di soccorso, Roma, 22 Luglio 2020. ANSA/TWITTER
Due migranti sudanesi sono morti durante una sparatoria avvenuta la scorsa notte a Khoms, a est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco, quando le autorità del posto hanno aperto il fuoco, altri 5 sono rimasti feriti. Erano stati intercettati in mare dalla Guardia costiera libica, e riportati in terraferma.
A diffondere la terribile notizia l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, riferendo che "le autorità locali hanno iniziato a sparare nel momento in cui alcuni migranti, scesi da poco a terra, avevano cercato di darsi alla fuga". I cinque migranti feriti sono stati trasportati in alcuni ospedali della zona, mentre il resto è stato portato in centri di detenzione.
"Le sofferenze patite dai migranti in Libia sono intollerabili", ha dichiarato Federico Soda, capo missione Oim in Libia. "L'utilizzo di una violenza eccessiva ha causato ancora una volta delle morti senza senso, in un contesto caratterizzato da una mancanza di iniziative pratiche volte a cambiare un sistema che spesso non è in grado di assicurare alcun tipo di protezione".
L'Oim non ci sta e ribadisce che "la Libia non è un porto sicuro", e chiede all'Unione europea e alla comunità internazionale che "si agisca con urgenza per fermare i ritorni in Libia di persone vulnerabili". "È necessario - si legge in una nota - mettere in atto uno sistema alternativo che permetta che le persone soccorse o intercettate in mare siano portate in porti sicuri. E' altresì necessario che ci sia una maggiore solidarietà tra gli Stati europei e gli Stati mediterranei che si trovano in prima linea".
Quest'anno i migranti riportati in Libia dalla Guardia costiera sono stati 6.518, soprattutto uomini (5.716), ma anche donne (462) e minori (340). Nel 2019 le operazioni di recupero migranti in mare avevano riportato in totale 9.225 persone in Libia. Quest'anno gli annegamenti sulla "rotta mediterranea centrale", quella che dalla Libia porta all'Italia, sono stati finora 101, e 168 i migranti dati per dispersi, secondo quanto riferito dall'Oim. In tutto l'anno scorso, nello stesso braccio di mare, i morti erano stati 270 e 992 i dispersi, ricorda l'agenzia Onu.