Le grandi aziende del business internazionale sono in fuga da Mosca dopo l'aggressione della Russia ai danni dell'Ucraina. Un atto di guerra talmente intollerabile e destabilizzante che restare sul mercato russo nel lungo periodo finirebbe per essere dannoso per gli azionisti. E' questo il motivo per cui un numero crescente di multinazionali nel giro di pochi giorni ha annunciato clamorosi passi indietro dalla Russia. Chiuse storiche joint venture, abbandonati nuovi progetti e investimenti, sedi smantellate e dipendenti rimpatriati. Dall’energia ai trasporti, dall’auto ai servizi fino alla distribuzione di beni di consumo. Ecco le principali azienda che stanno lasciando il Paese governato da Putin.

British Petroleum, gigante petrolifero britannico

L'annuncio shock è arrivato domenica da Londra, nella sede della BP. Il più grande investitore straniero in Russia ha deciso di cedere la sua partecipazione del 20% in Rosneft, la compagnia petrolifera di stato russa, una mossa talmente forte che potrebbe comportare una svalutazione di 25 miliardi di dollari e tagliare la sua produzione globale di petrolio e gas di un terzo. In Borsa il titolo ha pagato con una flessione del 7%.

Shell, Exxon Mobil ed Equinor seguono

E' bastata una giornata in più per registrare la ritirata di un altro colloso dell’oil: Shell. La multinazionale britannica ha comunicato la fine della partnership con Gazprom, gigante del gas russo controllata dallo stato, compreso l’impianto di gas naturale liquefatto Sakhalin-II e il suo coinvolgimento nel progetto del gasdotto Nord Stream 2, che la Germania ha già bloccato la scorsa settimana. Si tratta di progetti del valore di circa 3 miliardi di dollari. Dagli Usa anche Exxon Mobil ha annunciato che uscirà dalle operazioni petrolifere e del gas della Russia che ha valutato per più di 4 miliardi di dollari. Stesso discorso per la norvegese Equinor, che ha annunciato che inizierà a ritirarsi dalle sue joint venture in Russia (1,2 miliardi di dollari)

Anche Eni fa un passo indietro

Anche Eni si sfila da una partnership in Russia. "Per quanto riguarda la partecipazione congiunta e paritaria con Gazprom nel gasdotto Blue Stream (che collega la Russia alla Turchia), Eni intende procedere alla cessione della propria quota", afferma un portavoce del gruppo, precisando anche che "l’attuale presenza di Eni in Russia è marginale. Le joint venture in essere con Rosneft, legate a licenze esplorative nell’area artica, sono già congelate da anni, anche per le sanzioni internazionali imposte a partire dal 2014".

Apple sospende le vendite

Anche marchi molto popolari di beni di consumo fermano le vendite in Russia. È il caso di Apple, che ha sospeso la vendita di tutti i suoi prodotti nel Paese. Lo ha affermato la società in una nota, annunciando che rimuoverà RT News e Sputnik dai suo App Store fuori dalla Russia. Bloccati, tra l'altro, Apple Pay e Google Pay in tutto il Paese.

Nike e Adidas salutano la Russia

Anche Nike ha ritirato i suoi prodotti dal mercato russo motivando lo stop con le difficoltà logistiche che le impediscono di consegnare le merci. Adidas, sponsor tecnico della Nazionale russa, ha invece sospeso la sua partnership con la Federcalcio russa.

Volvo sospende le spedizioni di veicoli

Il marchio automobilistico svedese Volvo Cars, che nel 2021 ha venduto in Russia circa 9mila auto, ha annunciato che sospenderà le spedizioni di veicoli verso il mercato russo fino a nuovo avviso, diventando la prima casa automobilistica internazionale a deciderlo. La società ha affermato di aver preso la decisione a causa di "potenziali rischi associati al commercio di materiale con la Russia, comprese le sanzioni imposte dall’Ue e dagli Stati Uniti. Volvo Cars non consegnerà alcuna auto al mercato russo fino a nuovo avviso".

Segue Bmw

Bmw ha deciso di fermare l’impianto di Avtotor a Kaliningrad e tutte le forniture al mercato russo dall’estero. "Ulteriori decisioni verranno prese a seconda dell’evoluzione della situazione", si legge in un comunicato.

Stessa scelta per Ford, Jaguar Land Rover, Aston Martin, Volkswagen 

L’elenco delle aziende automobilistiche che scaricano la Russia si allunga con Ford che spende le sue attività nel paese con effetto immediato fino a data da destinarsi. Anche Volkswagen, Jaguar Land Rover, Aston Martin, Toyota, Renault, General Motors e Harley Davidson hanno sospeso le spedizioni di veicoli in Russia. 

Walt Disney e Warner Bros spengono gli schermi

La Walt Disney ha fatto sapere di aver interrotto la distribuzione dei suoi film in Russia. Warner Bros ha dichiarato di aver ritirato l’uscita di "The Batman" di questa settimana dagli schermi russi, in seguito all’annuncio di Walt Disney di sospendere l’uscita di film cinematografici in Russia.