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Oggi è la Domenica delle Palme, liturgia che ricorda l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme a dorso di un asino mentre tutta la folla stendeva mantelli a terra ed agitava palme e rami d'ulivo.
Da allora, a queste piante vengono attribuite virtù magiche e miracolose, capaci di allontanare gli incantesimi e gli spiriti maligni, infatti venivano collocati sulle testiere dei muli, sulle fiancate dei carretti e sugli alberi delle imbarcazioni perché allontanassero malattie e calamità.
Con questa giornata si dà inizio alla Settimana Santa che terminerà con la resurrezione di Gesù la Domenica di Pasqua. La Quaresima non finisce oggi, ma terminerà Giovedì Santo, quando prende avvio il Triduo pasquale.
Festività ricca di simbolismo per i cattolici, ma anche per i protestanti e gli ortodossi, la Domenica delle Palme è conosciuta anche come Seconda Domenica di Passione.
La palma, fin dall’antichità, indica l'anno solare in quanto produce una foglia ogni mese, ma è anche simbolo di risurrezione poiché rinasce dalle proprie ceneri e per questo in greco è conosciuta, come "phoinix", che significa "fenice", mentre nell'occidente cristiano viene spesso sostituita dall'ulivo, simbolo dell'unzione di Gesù, o da rametti intrecciati con fiori, se non ci sono palme o ulivi, come nelle zone del nord Europa.
Durante la messa di questa Domenica, si benedicono le palme o gli ulivi, e successivamente si svolge una processione che inizia fuori dalla chiesa e termina dentro il luogo di culto, per ricordare il glorioso ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Nella liturgia cristiana il tono festoso della commemorazione è presente solo durante la processione introduttiva, mentre le Letture del giorno ripercorrono la passione di Gesù.
I rami, dopo la benedizione, vengono custoditi nelle case dei fedeli e sono presenti anche nelle processioni pasquali.
La foto in copertina è di una Domenica delle Palme di qualche anno fa, a Iglesias, con Don Giorgio Fois nel piazzale della chiesa San Pio X, nel quartiere di Serra Perdosa.