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epa09463100 A handout picture provided by the Vatican Media shows Pope Francis (R) and Hungarian Prime Minister Viktor Orban (L) exchanging gifts as Hungarian President Janos Ader (C, back) looks on during their meeting in Budapest, Hungary, 12 September 2021. The pontiff is in Budapest for the first leg of his Apostolic visit to Hungary and Slovakia from 12 to 15 September 2021. EPA/VATICAN MEDIA HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
Papa Francesco, conclusa la sua visita di poche ore a Budapest per la messa conclusiva del 52° Congresso eucaristico internazionale, è partito per la Slovacchia, seconda tappa del suo viaggio, dove resterà fino a mercoledì prossimo.
L'aereo con a bordo il Pontefice è decollato dall'aeroporto della capitale magiara con destinazione Bratislava, dove atterrerà dopo circa 50 minuti di volo. Papa Francesco è stato a Budapest, prima tappa del viaggio che lo porterà anche in Slovacchia. L'aereo Alitalia con a bordo il Pontefice è atterrato all'aeroporto della capitale magiara, dove ad accogliere Francesco è il vice primo ministro Zsolt Semjen.
Il Pontefice, nel Museo delle Belle Arti di Budapest, ha incontrato il primo ministro Viktor Orban e il presidente della Repubblica d'Ungheria, Janos Ader. L'incontro di papa Francesco a Budapest con il presidente della Repubblica d'Ungheria Janos Ader, con il primo ministro Viktor Orban e il vice primo ministro Zsolt Semjen "si è svolto secondo il programma previsto, in un clima cordiale, ed è terminato alle ore 9.25", durando in tutto circa 40 minuti. Lo comunica la Sala stampa vaticana. Erano presenti, con il Pontefice, anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e monsignor Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Tra i vari argomenti trattati, "il ruolo della Chiesa nel Paese, l'impegno per la salvaguardia dell'ambiente, la difesa e la promozione della famiglia". "Ho chiesto a Papa Francesco di non lasciare che l'Ungheria cristiana perisca". E' quanto ha scritto il primo ministro ungherese Viktor Orban sul suo profilo Facebook dopo l'incontro di stamane col Pontefice a Budapest.
Francesco ha incontrato i vescovi d'Ungheria, quindi il Consiglio ecumenico delle Chiese con le comunità ebraiche. "Ogni volta che c'è stata la tentazione di assorbire l'altro non si è costruito, ma si è distrutto; così pure quando si è voluto ghettizzarlo, anziché integrarlo. Quante volte nella storia è accaduto! Dobbiamo vigilare e pregare perché non accada più. E impegnarci a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. Penso alla minaccia dell'antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta". Così il Papa a Budapest, incontrando il Consiglio ecumenico delle Chiese e alcune Comunità ebraiche dell'Ungheria.
"Ma il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità", ha detto il Pontefice. Francesco ha fatto riferimento alla "evocativa immagine del Ponte delle Catene, che collega le due parti di questa città: non le fonde insieme, ma le tiene unite. Così devono essere i legami tra di noi". E "il Ponte ci istruisce ancora: esso è sorretto da grandi catene, formate da tanti anelli. Siamo noi questi anelli - ha spiegato - e ogni anello è fondamentale: perciò non possiamo più vivere nel sospetto e nell'ignoranza, distanti e discordi". Secondo Francesco, "il Dio dell'alleanza ci chiede di non cedere alle logiche dell'isolamento e degli interessi di parte. Non desidera alleanze con qualcuno a discapito di altri, ma persone e comunità che siano ponti di comunione con tutti". "In questo Paese voi, che rappresentate le religioni maggioritarie, avete il compito - ha aggiunto in un altro passaggio - di favorire le condizioni perché la libertà religiosa sia rispettata e promossa per tutti".
"E avete un ruolo esemplare verso tutti - ha aggiunto il Pontefice -: nessuno possa dire che dalle labbra degli uomini di Dio escono parole divisive, ma solo messaggi di apertura e di pace. In un mondo lacerato da troppi conflitti è questa la testimonianza migliore che deve offrire chi ha ricevuto la grazia di conoscere il Dio dell'alleanza e della pace".