"E' più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca", e "quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà?". Papa Francesco abbandona la diplomazia e rivolge un accorato appello affinché si fermi la macchina della guerra in Ucraina, invitando apertamente Kiev ad accettare un compromesso per la fine delle ostilità.

A Gaza, dice Francesco, c'è un conflitto che "fanno due, non uno. Gli irresponsabili sono questi due che fanno la guerra", ha tuonato il Santo Padre prima di ricordare di "guardare la storia: le guerre che abbiamo vissuto, tutte finiscono con l'accordo".

"Oggi si può negoziare con l'aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è coraggiosa", ha detto il Pontefice in un'intervista con la Radiotelevisione svizzera che andrà in onda il 20 marzo, come anticipato da Ansa.

Per fermare i morti serve "negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Nella guerra in Ucraina ce ne sono tanti, la Turchia si è offerta, e altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore".