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"Stavo guardando i Tg, c'era una bambina ucraina che avrà avuto 7 anni. Diceva tra le lacrime: 'Ho paura di morire'.
A quell'età non si può avere paura di morire, è inaccettabile - racconta commosso all’Ansa - tutti noi dobbiamo cercare di aiutare in qualunque modo il popolo ucraino, a seconda di quello che ciascuno è in grado di fare . Sono stato militare per 8 anni e voglio dare il mio contributo - continua il 35enne - non solo con le armi ma organizzando raccolte di alimenti, farmaci, vestiti. Voglio vedere con i miei occhi che le cose che mandiamo agli ucraini arrivino davvero. Voglio avere la soddisfazione di vedere un bambino che viene curato con i medicinali che noi gli abbiamo mandato".
Il ragazzo è stato nell’arma dei Carabinieri e ha fatto anche molti corsi anti terrorismo e anti sabotaggio, ma deve ancora aspettare i documenti prima di “partire per la guerra”, una frase questa, che non avremmo mai più voluto pronunciare.