Il Cremlino fa diminuire le speranze sui colloqui di pace, che si sono per il momento conclusi, e tramite il suo portavoce fa sapere che non ci sono "novità promettenti".

In queste ore non sono fermati i bombardamenti sulle città ucraine: colpita a Mariupol, secondo fonti ucraine, la sede della Croce Rossa, ma Kharkiv è al momento la città ucraina che presenta la situazione umanitaria più critica. Lo ha dichiarato il direttore del Centro di Controllo Nazionale di Difesa russo, Mikhail Mizintsev.

Intanto dalla Casa Bianca: "Abbiamo visto nelle ultime 24 ore un riposizionamento di una piccola percentuale delle truppe russe nella zona di Kiev, crediamo che alcune di quelle, meno del 20%, si stiano riposizionando in Bielorussia". Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un briefing con la stampa. "Ma soltanto una parte e questo è un punto importante, perchè se i russi si stessero veramente ritirando le avrebbero spostate tutte", ha sottolineato. Il Pentagono non ha constatato
"nessun riposizionamento delle truppe russe in Donbass", ha detto Kirby che ha poi ribadito di non aver visto nessun "segno di de-escalation militare" da parte di Mosca.

La Francia non vede "progressi significativi" nei negoziati fra Russia e Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian: "La guerra prosegue e per il momento, per quanto ne so, non ci sono nè progressi significativi" nei negoziati "nè novità".