Un lettore di Roma: “Gli zingari lasciano i rubinetti perennemente aperti, mentre decine di famiglie romane che pagano le tasse ancora non hanno l’acqua potabile: vi pare giusto?”

Vi scrivo in seguito alla lettura della notizia riguardante la chiusura dei rubinetti dell’acqua da parte dei carabinieri in un campo nomadi di Roma (per leggere la notizia clicca qui). Ho la sfortuna di abitare a poche centinaia di metri da un campo nomadi e questa situazione la vivo (insieme a molte altre persone) quotidianamente…

Il campo nomadi (peraltro abusivo) è stato dotato di acqua potabile e i rubinetti vengono lasciati perennemente aperti con immaginabile spreco e non voglio pensare a chi paghi tutto questo… ma c’è un’aggravante; il borgo di cui faccio parte costituito da decine di famiglie a tutt’oggi non dispone della preziosissima acqua potabile, vi pare giusto questo?

L’intera zona è ormai diventata una discarica a cielo aperto, gli incendi sono all’ordine del giorno con le conseguenze per l’ambiente e la salute che ognuno di noi conosce a memoria.

Ma nonostante le nostre denunce ai vari organi competentinulla ancora è cambiato… Vi ringrazio per l’attenzione, il mio è solo un amaro sfogo non sapendo più a che santo votarmi e come me tutti i residenti e cittadini della zona,aggiungo solo che siamo alle porte di Roma capitale d’Italia….non è certo un bel biglietto da visita …grazie ancora e buon lavoro!

Efisio

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