Marco, 28 anni, ieri poco dopo mezzogiorno, è caduto nel vuoto dal parapetto del balcone della sua abitazione in via Collazia, tra via Britannia e piazza Zama. La caduta è stata attutita dagli alberi ma il corpo si è schiantato sul marciapiede da più di quindici metri d’altezza, proprio mentre i vigili del fuoco stavano gonfiando il materasso e sul posto erano arrivati polizia e carabinieri che stavano per irrompere nell’abitazione e bloccarlo.

Il giovane è morto dopo pochi minuti dall’arrivo in ospedale.

Dai primi accertamenti, gli investigatori ipotizzano che la decisione di andare sul parapetto Marco l’abbia presa dopo una delusione d’amore. Di recente, infatti, era stato lasciato dal suo compagno. E’ stato proprio quest’ultimo, infatti, a chiamare la polizia per segnalare le intenzioni suicide di Marco.

«Presto, correte in via Collazia - ha detto l’uomo a un operatore del 113 - il mio ex compagno mi ha chiamato dicendo che vuole farla finita». Nel giro di pochi minuti è scattato l’allarme. Equipaggi della polizia e dei carabinieri sono andati sul posto e hanno subito visto Marco seduto sul bordo esterno del balcone della sua abitazione al quinto piano dello stabile.

Giunti sul posto, un poliziotto ha cercato di tranquillizzare Marco che è apparso come incosciente, sotto forse l'effetto di farmaci.

Sarà l’autopsia, che si terrà a giorni all’istituto di Medicina Legale, ad appurare se abbia agito sotto l’effetto di psicofarmaci o altro. Il giovane viveva da solo e i suoi parenti abitano fuori Roma.

Nelle prossime ore sarà ascoltato l’ex compagno di Marco colui cioè che ha dato l’allarme.

 

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