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L'aggressione subita dall'Ucraina da parte della Russia avrà conseguenze anche in ambito calcistico e musicale.
EUROVISION SONG CONTEST. Dopo aver assicurato che la Russia avrebbe partecipato all'edizione 2022 dell'Eurovision che si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio, l'Ebu, organizzatrice dell'evento, ha deciso oggi di escluderla. La Russia non potrà inviare alcun artista a Torino per giocarsi la competizione musicale.
"Il Comitato Esecutivo dell'EBU ha preso la decisione a seguito di una raccomandazione fatta oggi dall'organo di governo dell'Eurovision Song Contest, ovvero il Comitato esecutivo, sulla base delle regole dell'evento e dei valori dell'EBU. La raccomandazione del Comitato esecutivo è stata supportata anche dal comitato televisivo dell'EBU", si legge nella nota stampa ufficiale.
"La decisione - spiegano ancora gli organizzatori dell'Eurovision - riflette la preoccupazione che, alla luce della crisi senza precedenti in Ucraina, l'inclusione di una voce russa nel Contest di quest'anno porterebbe discredito sulla manifestazione". La decisione è stata collegiale, come spiega EBU che sottolinea di essersi "presa del tempo per consultarsi ampiamente tra i suoi membri". Pur rimarcando la propria struttura apolitica, nel comunicato si legge: "Rimaniamo impegnati a proteggere i valori di una competizione culturale che promuove lo scambio e la comprensione internazionale, riunisce il pubblico, celebra la diversità attraverso la musica e unisce l'Europa su un unico palco".
UEFA CHAMPIONS LEAGUE. La finale di Champions League del prossimo 28 maggio, invece, si giocherà allo Stade de France di Parigi anziché a San Pietroburgo come previsto inizialmente. Lo ha comunicato ufficialmente la Uefa nella riunione straordinaria del Comitato Esecutivo. La decisione di spostare la sede è una conseguenza dell'intervento militare russo in Ucraina. Il massimo organo calcistico europeo ha anche annunciato che le partite casalinghe dei club russi e ucraini nelle competizioni Uefa saranno giocate in sedi neutrali fino a nuovo avviso.
Alexander Dyukov, presidente della Federcalcio russa, ha dichiarato: "Riteniamo che la decisione sia dettata da ragioni politiche". Dyukov fa presente che la sua federazione persegue sempre il principio di "tenere lo sport fuori dalla politica" e per questo motivo "non può sostenere" la decisione del Comitato esecutivo della Uefa, di cui Dyukov è membro.
Nel comunicato diffuso dalla Uefa si legge: "Il Comitato Esecutivo UEFA ha tenuto oggi una riunione straordinaria a seguito della grave escalation della situazione della sicurezza in Europa. Il Comitato Esecutivo UEFA ha deciso di trasferire la finale della UEFA Men's Champions League 2021/22 da San Pietroburgo allo Stade de France di Saint-Denis. La partita si giocherà come inizialmente previsto sabato 28 maggio alle 21:00 CET".
"La UEFA desidera esprimere il proprio ringraziamento e apprezzamento al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron per il suo personale sostegno e impegno per il trasferimento della partita più prestigiosa del calcio europeo per club in Francia in un momento di crisi senza precedenti. Insieme al governo francese, la UEFA sosterrà pienamente gli sforzi multi-stakeholder per garantire il soccorso ai calciatori e alle loro famiglie in Ucraina che affrontano terribili sofferenze umane, distruzione e sfollamento. Nella riunione odierna, il Comitato Esecutivo UEFA ha anche deciso che i club e le nazionali russe e ucraine che gareggiano nelle competizioni UEFA dovranno giocare le partite casalinghe in sedi neutrali fino a nuovo avviso. Il Comitato Esecutivo UEFA ha inoltre deciso di rimanere in attesa di convocare ulteriori riunioni straordinarie, su base regolare ove necessario, per rivalutare la situazione legale e di fatto mentre si evolve e adottare ulteriori decisioni se necessario".