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Nicolas Sarkozy, former head of the Les Republicains political party, attends a French Ligue 1 Paris St Germain soccer match in Paris, France, on the eve of French center-right primary elections, November 19, 2016. REUTERS/Gonzalo Fuentes - LR1ECBJ1B73NR
L'ex Presidente francese Nicolas Sarkozy è da stamattina in stato di fermo su ordine dei magistrati anti-corruzione di Nanterre nell'ambito dell'inchiesta sul presunto finanziamento della sua campagna elettorale del 2007 - la prima in cui era candidato all’Eliseo - da parte dell’allora raìs libico Gheddafi.
Le prime accuse erano state rivelate dal sito Mediapart sei anni fa. Due cronisti del sito, Fabrice Arfi e Karl Laske, avevano documentato la vicenda in un libro dal titolo “Avec les compliments du Guide”. Nel libro si racconta di traffici di denaro fra Tripoli e Parigi, bonifici sospetti, lettere con promesse di milioni di euro per favorire l’elezione dell’allora leader della destra francese, fino ai ricatti, le minacce e la guerra scatenata da Sarkozy. Nelle varie ricostruzioni si parla di finanziamenti di quasi 50 milioni di euro in diversi pagamenti cash.
L'ex premier francese, che nel 2016 si è ritirato dalla politica, ha sempre smentito le accuse. Sarkozy era stato già rinviato a giudizio per non aver rispettato le regole sul finanziamento della sua campagna elettorale del 2012, per la quale aveva speso 20 milioni in più rispetto al tetto dei 22,5 milioni consentiti dalla legge.
Nel 2013 la magistratura francese aveva poi avviato l’indagine sul presunto finanziamento da Tripoli a Parigi. L'inchiesta, che procedeva a rilento, è giunta ad una svolta a gennaio con l'arresto in Ighilterra di Alexandre Djouhri, l'uomo d'affari francese avrebbe fatto da tramite per il denaro ricevuto dall'ex leader libico.
Lo stato di fermo di Sarkozy può durare fino a 48 ore, dopodiché l’ex leader dell’Ump potrà essere portato davanti al magistrato per l’eventuale incriminazione.