Il freddo centro di Parigi, la solitudine, l’indifferenza dei passanti: è morto così l’85enne fotografo svizzero Renè Robert, famoso per i suoi scatti sul flamenco, dopo 9 ore in cui era accasciato il 18 gennaio in tarda serata su un marciapiede vicino a Place de la Republique, probabilmente in seguito ad un malore. Nessuno in questo lasso di tempo lo ha soccorso: solo all’alba del giorno dopo un senzatetto ha chiamato i soccorsi.

Sicuramente scambiato anch’egli per un clochard, Robert è morto di ipotermia nel gelo della capitale francese: una tragica storia di morte e indifferenza, raccontata ora dal suo amico Michel Mompontet, giornalista del servizio pubblico televisivo francese, accendendo le polemiche in tuta la Francia.

Nato a Friburgo il 4 marzo 1936, Renè Robert aveva iniziato la sua carriera scattando foto nella pubblicità e della moda, ma la fama l'aveva conquistata con gli scatti dedicati ai ballerini della danza di origine andaluse. Era noto come il fotografo del flamenco. I suoi ritratti, sempre rigorosamente in bianco e nero, realizzati dal 1967 al 2009 sono stati al centro di varie mostre in giro per l’Europa.

Mompontet, nel raccontare l’accaduto su Twitter, ha concluso: “Se questa morte atroce può insegnarci qualcosa, è che quando vediamo un essere umano sul marciapiede, ci fermiamo un momento”.