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Smoke rises over the city during ongoing fighting between the Sudanese army and paramilitaries of the Rapid Support Forces (RSF) in Khartoum, Sudan, 19 April 2023. A power struggle erupted since 15 April between the Sudanese army led by army Chief General Abdel Fattah al-Burhan and the paramilitaries of the Rapid Support Forces (RSF) led by General Mohamed Hamdan Dagalo, resulting in at least 200 deaths according to doctors' association in Sudan. ANSA/STRINGER
"Stiamo provando a coordinare un'operazione per evacuare i nostri civili dalla città, la cui situazione è ora ad alto rischio. Stiamo lavorando a differenti opzioni per evacuare le persone", è quanto affermato da un funzionario dell'Ue.
L'Unione europea sta infatti pianificando l'evacuazione dei suoi cittadini dalla capitale sudanese Khartoum, appena ci saranno condizioni di sufficiente sicurezza tale da consentirla.
Gli Stati Uniti hanno preso una decisione simile: "Ci stiamo preparando ad evacuare l'ambasciata in Sudan se necessario, ma non siamo ancora arrivati a quel punto", ha detto il portavoce della sicurezza nazionale americana, John Kirby.
Un cittadino americano, di cui si sa solo che non lavorava per l'ambasciata degli Stati Uniti a Khartum, è rimasto ucciso negli scontri e così anche un operatore umanitario dell'Oim, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, come riferisce da Ginevra la stessa agenzia dell'Onu in un comunicato, in cui si specifica che "il veicolo su cui viaggiava con la sua famiglia è stato colpito in uno scambio di colpi di arma da fuoco fra le due parti belligeranti".
Sono 413 al momento le persone morte e 3.551 quelle rimaste ferite. Lo rende noto l'Organizzazione mondiale della Sanità.
L'Unicef ha specificato che tra le vittime si contano almeno nove bambini uccisi e più di 50 feriti.