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I soldati russi presenti nella regione di Kherson stanno costringendo gli abitanti a votare più volte al referendum sull'annessione alla Russia. E' quanto sostenuto dal vice governatore dell'amministrazione regionale di Kherson, Yuri Sobolevsky, nella seconda giornata di votazioni.
"Ci sono 'commissioni elettorali' accompagnate da soldati armati che vagano per la regione e vanno a caccia di elettori che cercano in tutti i modi di evitarli. Alcuni hanno avuto sfortuna e hanno dovuto compilare la scheda e votare una seconda volta", ha denunciato Sobolevsky sul suo canale Telegram, bollando quanto sta avvenendo come "teatro dell'assurdo".
Secondo le autorità regionali, le truppe russe controllano che tutti gli appartenenti a un nucleo familiare abbiano votato e, in caso contrario, obbligano uno di loro a votare per ciascuno dei suoi parenti.
Intanto la coda di veicoli in fila al confine tra Russia e Georgia ha raggiunto i 10 chilometri. A renderlo noto è la Bbc, precisando che l'attesa per riuscire a passare supera le venti ore. Da quando il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale, è iniziata la fuga verso i paesi vicini di quanti tra i cittadini russi non vogliono rischiare di farsi coinvolgere nella guerra in Ucraina. Tra la gente in fila il Guardian cita un 29enne sergente riservista: "Non ho idea di quando potrò rimettere piede in Russia", dice, alludendo al carcere previsto per chi si sottrae alla chiamata al fronte.
Un appello a "sabotare" l'esercito russo dall'interno è stato rivolto dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ai connazionali che vivono nelle aree del Paese sotto il controllo di Mosca e che non potranno evitare di essere arruolati nel quadro della mobilitazione annunciata dal Cremlino.
Ribadendo che i referendum in corso nel Donbass, a Kherson e Zaporizhzhia sono "fasulli", Zelensky - nel suo consueto discorso notturno - ha fatto una "semplice richiesta" agli ucraini che si trovano "nel territorio temporaneamente occupato: mettete in salvo le vostre vite e aiutateci a indebolire e distruggere gli occupanti".
"Nascondetevi dalla mobilitazione russa con ogni mezzo. Evitate la leva e cercate di raggiungere il territorio libero dell'Ucraina - ha proseguito il presidente ucraino - Ma se entrate nell'esercito russo, sabotate qualsiasi attività del nemico, ostacolate ogni operazione russa, forniteci qualsiasi informazione importante sugli occupanti: sulle loro basi, i quartier generale ed i depositi di munizioni".
Le forze russe stanno "probabilmente" tentando di colpire le chiuse delle dighe per inondare le posizioni dell'esercito ucraino e rallentarne l'avanzata nelle zone dove quest'ultimo è passato alla controffensiva. E' la valutazione che fa l'intelligence britannica dopo l'attacco russo con missili balistici a corto raggio che ha preso di mira la diga Pechenihy sul fiume Siverskyy Donets e un altro raid condotto il 15 settembre contro la diga di Karachunivske, vicino a Krivyy Rih, nell'Ucraina centrale.
Ma "è improbabile che gli attacchi abbiano causato interruzioni significative alle operazioni ucraine a causa della distanza che c'è tra le dighe danneggiate e le zone di combattimento", sostiene l'intelligence britannica.
E' di un morto e sette feriti il bilancio di un attacco lanciato nella notte dalla Russia contro la città di Zaporizhzhia, vicino alla quale sorge la più grande centrale nucleare di Europa. Lo ha riferito il governatore dell'oblast di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, citato dal Kyiv Independent. Secondo il governatore, un razzo russo ha colpito una zona residenziale, provocando un incendio in un palazzo.