PHOTO
“Il cuore di una donna non muta con il tempo né si altera con il passare delle stagioni. Il cuore di una donna combatte a lungo ma non muore, è fedele a sé stesso, imperturbabile e sicuro di sé. Su di esso la Primavera rimane Primavera, fino alla fine del tempo”
Queste emozionanti parole scritte quasi due secoli fa da Kahlil Gibran, poeta e poliedrico artista, ci son spunto per ricordare che la donna non è un sol giorno, la donna è sempre. Sempre da rispettare, da considerare e da trattare alla pari, in un impegno costante che va ben oltre il consueto –e privo di significato se fine a sé stesso- augurio annuale col mazzo di mimose, l’8 di marzo.
Ma qual è la storia della Giornata internazionale della donna? Cominciamo col riflettere proprio sul termine: “Giornata”, non “Festa”, considerato più consono giacché la motivazione non è il festeggiare bensì la riflessione.
Nel secondo dopoguerra, complice probabilmente il forte clima di socialismo ed antiviolenza del periodo, la data dell'8 marzo viene associata alla morte di più di cento operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie (“Cotton” o “Cottons”) che sarebbe avvenuto nel 1908, a New York. Il canovaccio base delle varie leggende racconta che le operaie avrebbero deciso di scioperare come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare; lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo, il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Due sono le principali teorie sull’origine del successivo rogo dello stabilimento: secondo alcuni fu appiccato dolosamente (qualcuno dice addirittura dallo stesso proprietario), altre fonti parlano di un evento accidentale. Il tragico epilogo avrebbe visto tutte le operaie, prigioniere all'interno, morte arse dalle fiamme.
Tuttavia, diverse ricerche effettuate sia da attiviste femministe - tra la fine degli anni settanta e gli ottanta dello scorso secolo- che da storici, avrebbero dimostrato l'erroneità di queste ricostruzioni. Un incendio, purtroppo vero, scoppiò sempre a New York, presso la fabbrica “Triangle”, ma il 25 marzo 1911 (non l’8 marzo di tre anni prima); fu il più grave incidente industriale della storia della Grande Mela, dove morirono 146 persone, tra cui 123 donne, in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica. La tragedia, ricordata anche presso il “Museum of the City of New York” (in una sezione dedicata agli incendi che devastarono la città), ebbe risvolti più sociopolitici in generale che specificatamente femministi: dopo quell’incendio, infatti, furono emanate nuove leggi sulla sicurezza nel posto di lavoro.
1908-1909: negli Stati Uniti si celebra il “Woman's Day”
Corinne Brown, socialista statunitense, si ritrovò a presiedere, il 3 maggio 1908, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater, a causa dell'assenza dell'oratore designato. Quell’incontro, al quale tutte le donne erano invitate, fu denominato “Woman's Day”, il giorno della donna. Tra i temi discussi, lo sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie, i bassi salari, i massacranti orari di lavoro, le discriminazioni sessuali ed il tanto nominato diritto di voto alle donne. L'iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell'anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di organizzare, nell'ultima domenica del febbraio 1909, una manifestazione in favore del diritto di voto femminile.
Il 23 febbraio 1909 si arrivò dunque alla prima e ufficiale Giornata della donna. Verso la fine dell'anno, il 22 novembre, a New York incominciò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che si protrasse fino al 15 febbraio 1910. La successiva domenica 27 febbraio, presso la Carnegie Hall, tremila donne celebrarono per la seconda volta il Woman's Day.
1910: la conferenza di Copenaghen
Le delegate socialiste americane, sull’onda del consolidato “Woman’s Day”, proposero alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste (tenutasi nella Folkets Hus di Copenaghen, dal 26 al 27 agosto 1910) di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Nei verbali della conferenza non risulta che le 100 donne presenti in rappresentanza di 17 paesi abbiano istituito una giornata dedicata ai diritti delle donne. Fu Clara Zetkin, socialista tedesca nonché segretaria dell’Ufficio di informazione delle donne socialiste, nel suo giornale “Die Gleichheit” (divenuto l'organo dell'Internazionale delle donne socialiste dopo la conferenza del 1907) a parlare di una mozione per l'istituzione della Giornata internazionale della donna “assunta come risoluzione”.
Negli Stati Uniti continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio, mentre in alcuni paesi europei – Svizzera, Austria, Germania e Danimarca- la prima ufficiale Giornata della donna si tenne domenica 19 marzo 1911, proprio su scelta di Clara Zetkin.
Aleksandra Kollontaj racconta che quella data fu scelta perché, in Germania, “il 19 marzo 1848, durante la rivoluzione, il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne”.
In Francia invece si scelse la data del 18 marzo 1911, in concomitanza col quarantennale della Comune di Parigi; stessa cosa a Vienna, dove alcune manifestanti portarono con sé delle bandiere rosse (simbolo della Comune) per commemorare i caduti in quell'insurrezione. In Svezia si svolse in concomitanza con la Giornata del lavoro, il primo maggio 1911
La manifestazione non fu ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi: in Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo solo il 3 marzo 1913, su iniziativa del Partito bolscevico e fu interrotta, con anche numerosi arresti, dalla polizia zarista. L’anno seguente, l’arresto degli organizzatori impedirà la ripetizione dell’evento.
1917: San Pietroburgo
Dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, le celebrazioni furono interrotte in tutti i paesi belligeranti.
A San Pietroburgo, l'8 marzo 1917 (23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne si misero a capo di una grande manifestazione per chiedere a gran voce la fine della guerra; furono inviati dei cosacchi per reprimere la protesta, ma la debolezza della reazione incoraggiò successive manifestazioni finché si arrivò al crollo del regime zarista, ormai completamente screditato e privo anche dell'appoggio delle forze armate. Da allora, l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l'inizio della Rivoluzione russa di febbraio. La data sarà ripresa, presso la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste tenutasi a Mosca il 14 giugno 1921, e designata come “Giornata internazionale dell'operaia”.
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto il 12 marzo 1922, per iniziativa del Partito comunista. Contemporaneamente, fu fondato il periodico quindicinale “Compagna”, che il primo marzo 1925 riportò un articolo di Lenin (morto l'anno prima), che ricordava l'otto marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.
L’ufficializzazione dell’ONU
Nel dicembre del 1972 l'ONU proclamò il 1975 "Anno Internazionale delle Donne", come memoria dei 25 anni trascorsi dalla prima sessione della Commissione sulla condizione delle Donne.
il 15 dicembre 1975 ci fu la proclamazione del "Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace” e finalmente, il 16 dicembre 1977, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale".
Le Nazioni Unite ricordarono il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbero l'urgenza di porre fine a ogni discriminazione, aumentando gli appoggi per una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.
L'8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, fu quindi scelta da molte nazioni come data ufficiale.