Era il 15 aprile 2019 quando un incendio devastò la cattedrale di Notre-Dame de Paris: questa mattina, come riferito dall'agenzia France Presse, le campane hanno risuonato di nuovo. La riapertura è prevista tra poco meno di un mese, il 7 dicembre, e fervono i preparativi. Philippe Jost, il responsabile del restauro di Notre-Dame de Paris intervistato da radio RTL, ha annunciato la presenza di ''grandissimi artisti di portata internazionale''.

Dopo cinque anni di lavori, Notre-Dame si appresta a riaprire le porte a dicembre, con una cerimonia inaugurale in presenza del presidente Emmanuel Macron, seguita il giorno successivo, l'8 dicembre, dalla prima messa solenne.

Alla cerimonia del 7 dicembre potrebbero partecipare ''3.000 persone'', ha precisato Jost, plaudendo a una cattedrale "trasformata dai restauri, sia la pietra che ha ripreso un bel colore biondo sia le decorazioni dipinte che hanno ritrovano tutti i loro colori". ''C'è un effetto Cappella Sistina, da quando è stata ripulita, è stata una scoperta'', dice il capocantiere ai microfoni della prima radio privata di Francia.

A contribuire alla rinascita di Notre-Dame, migliaia di maestranze, architetti, restauratori e restauratrici - anche italiane- che hanno lavorato per cinque anni malgrado mille vincoli e difficoltà: a cominciare dai rischi legati alle polveri di piombo o lo stop dei lavori durante il Covid-19.

L'incendio della cattedrale ha suscitato uno slancio di solidarietà senza precedenti, con doni da tutto il mondo per 844 milioni di euro. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della visita in Francia per i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci, il 2 maggio 2019, fu il primo leader internazionale a visitare la Grande Signora ferita e ricoperta dalle macerie. "Sono qui per testimoniare l'amicizia tra Italia e Francia", disse in quell'occasione, sottolineando quanto Notre-Dame rispecchi "tanta parte della storia e della civiltà d'Europa".