Una violentissima scossa di terremoto di magnitudo 7,9 della scala Richter è stata registrata nel sud della Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell'Anatolia sud-orientale. Centinaia le vittime: i morti in Turchia sono almeno 76, mentre in Siria l'ultimo bilancio provvisorio parla di 230 morti e 600 feriti. "La situazione è molto tragica, decine di edifici sono crollati nella città di Salgin", ha riferito un membro dell'organizzazione siriana dei caschi bianchi, in un riferimento alla città situata a cinque chilometri dal confine con la Turchia.

L'Ufficio di gestione dei disastri e delle emergenze di Ankara, che dipende dal ministero dell'Interno, ha reso noto che il sisma è stato registrato alle 4,17 ora locale, le 2,17 in Italia, ed è stato registrato a 23 chilometri a est di Nurdagi, nella provincia di Gaziantep. Sono una cinquantina le scosse di assestamento registrate in Turchia nelle ore successive alla prima, ha riferito l'agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero degli Interni di Ankara, secondo cui la più forte è stata di magnitudo 6,6.

A causa della elevata magnitudo e della relativa vicinanza al mare, sia il Cat-Ingv che il Koeri hanno poi diramato un'allerta tsunami per il Mediterraneo, un'allerta di tipo Watch, ha sottolineato l'Ingv. Il sisma è stato avvertito anche in Libano, Grecia, Israele e Cipro. Le autorità turche non hanno al momento dato notizie di vittime, ma alcuni video diffusi sui social media mostrano palazzi crollati in molte città della regione.

Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati per il terremoto distruttivo" che ha colpito Siria e Turchia e sono pronti a fornire tutta la necessaria assistenza", fa sapere in una nota il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan, secondo cui il presidente Joe Biden ha dato istruzioni all'agenzia per gli aiuti Usaid e agli altri partner del governo federale per valutare la risposta degli Stati Uniti per aiutare quanti sono più colpiti.