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Era sbarcato in Italia Abdesalem Lassoued, il 45enne tunisino che ieri sera ha ucciso due svedesi a Bruxelles a colpi di kalashnikov. L'uomo era approdato a Lampedusa nel 2011 e si era fatto notare da Digos ed intelligence come radicalizzato.
E proprio in Italia l'attenzione è elevatissima, come assicura il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, perché quanto accaduto in Belgio e pochi giorni prima in Francia con l'assassinio di un insegnante, mostra come "il conflitto in Medio Oriente rechi con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste".
Lupi solitari, cellule dormienti che si riattivano, infiltrazioni terroristiche tra i flussi migratori, processi di radicalizzazione on line, sermoni incendiari nelle moschee. Sono tanti i fenomeni da tenere sotto controllo.
"Al momento - ha osservato Piantedosi - non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per quanto riguarda l'Italia, ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile".
Il rafforzamento della sorveglianza è stato disposto sugli obiettivi sensibili: sono oltre 28mila, dei quali 205 israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi. Ma le azioni terroristiche si possono materializzare anche in luoghi e contro target poco prevedibili, per la loro vastità.
Il monitoraggio sui soggetti pericolosi presenti sul territorio nazionale è dunque certosino ed ha portato oggi all'arresto per terrorismo di due egiziani, di 44 e 49 anni, a Milano.
I due, spiega la polizia, "erano estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell'Isis", al quale uno aveva giurato fedeltà. Gli indagati versavano inoltre denaro a favore di nominativi in Yemen e Palestina, erano esperti nell'uso di armi, indottrinavano i figli minori e nelle chat sono state rintracciate anche minacce alla premier Giorgia Meloni.
Abdesalem Lassoued, durante la sua permanenza sul territorio italiano aveva avanzato una richiesta di asilo alla Questura di Torino nel 2011, l'anno di arrivo, per poi far perdere le sue tracce. Lo si ritrova poi in Svezia, da dove viene però espulso. Torna in Italia e nel 2016 viene identificato dalla Digos di Bologna, che lo inquadra come radicalizzato. L'ultima sua traccia in Italia risale al 2021: un video postato sul suo profilo Facebook lo ritrae a Genova, in piazza della Vittoria.