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In un significativo sviluppo nella guerra commerciale globale, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato una sospensione di 90 giorni dei dazi reciproci con la maggior parte dei Paesi, escludendo però la Cina, per la quale le tariffe sono state aumentate al 125%.
Trump ha dichiarato sulla piattaforma Truth Socia: "Considerando che oltre 75 Paesi hanno contattato i rappresentanti degli Stati Uniti per negoziare una soluzione riguardo ai temi discussi relativi al commercio, alle barriere commerciali, alle tariffe, alla manipolazione valutaria e alle tariffe non monetarie, e che questi Paesi, su mia forte raccomandazione, non hanno in alcun modo reagito contro gli Stati Uniti, ho autorizzato una pausa di 90 giorni e una tariffa reciproca sostanzialmente ridotta, al 10%, anch'essa con effetto immediato."
La risposta dei mercati finanziari è stata immediata e positiva: il Dow Jones Industrial Average è salito di oltre 2.000 punti, segnando un incremento del 5,8%, mentre il Nasdaq ha registrato un aumento dell'8,7%. Anche l'S&P 500 ha visto un rialzo significativo del 6,9%. Settori come quello tecnologico e delle compagnie aeree hanno beneficiato particolarmente di questo rally.
Tuttavia, la decisione di aumentare drasticamente le tariffe sulle importazioni cinesi ha intensificato le tensioni commerciali tra Washington e Pechino. In risposta, la Cina ha imposto tariffe dell'84% su tutti i beni statunitensi, aggravando ulteriormente la disputa commerciale.
Queste mosse hanno sollevato preoccupazioni tra gli analisti economici riguardo a possibili impatti negativi sull'economia globale, con timori di una recessione in aumento. Nonostante ciò, l'amministrazione Trump rimane ferma nella sua strategia, sostenendo che tali misure siano necessarie per riequilibrare le relazioni commerciali internazionali e promuovere l'industria manifatturiera statunitense.