IL RACCONTO DEL SINDACO - Un racconto quasi surreale quello concesso all’inviato dell’Ansa dal sindaco di Makariv, Vadano Tokar: "A Makariv, dove il bilancio è salito a 133 morti, ci sono state diverse torture, con cadaveri rinvenuti con le mani legate, e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi". Tokar è un avvocato e dall'inizio della guerra veste una divisa militare. Nella sua intervista parla anche dell’essere stato insignito di una medaglia d'onore da Zelensky dopo l'occupazione dei militari russi.  

LE PAROLE DEI SOPRAVISSUTI - "In alcune case i militari russi hanno lanciato le granate nei rifugi, perché non volevano ci nascondessimo", così ripercorrono i ricordi gli abitanti di Makariv.  Altri hanno anche parlato di "spari alle auto in strada dagli elicotteri dell'esercito russo".

"I gruppi di militari si alternavano - raccontano ancora gli abitanti - e gli stessi soldati ci dissero di scappare perché sarebbero arrivati gli 'udmurt' e i 'buryat'", aggiungono facendo riferimento  all'etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell'estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha. 

 

BORIS JOHNSON A KIEV - Nel frattempo, la presidenza ucraina riferisce che il premier britannico Boris Johnson è a Kiev per l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e che si sarebbe aggravato il bilancio delle vittime civili di Bucha. 

"Secondo le autorità cittadine, risultano al momento complessivamente 360 civili uccisi, compresi almeno 10 bambini", scrive la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova su Telegram. "Lì c'era il quartier generale di Kadyrov"