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In una foto postata su Twitter un'agente di polizia mostra dei peluche sullo storico ponte sul fiume Tibisco, distrutto dai bombardamenti nel 1944 e poi ricostruito nei primi anni Duemila. Il checkpoint collega la citt‡ ucraina di Solotvino a quella romena di Sighetu Marmatiei, 16 marzo 2022. TWITTER POLITIA DE FRONTIERA SIGHETU MARMATIEI ++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NO SALES; NO ARCHIVE; EDITORIAL USE ONLY+++
Peluche, bambole e giochi sul ponte rivestito di legno che collega la Romania all’Ucraina. L’idea è della polizia di frontiera e dei volontari per alleviare il dramma dei bambini che stanno fuggendo dalla guerra. Con il fine di regalare sorrisi, hanno così deciso di trasformare lo storico ponte sul fiume Tibisco, distrutto dai bombardamenti nel 1944 e poi ricostruito nei primi anni Duemila nell'illusione che le guerre fossero finite.
Il checkpoint che collega la città ucraina di Solotvino a quella romena di Sighetu Marmatiei è diventato una delle principali vie di fuga degli ucraini dal 24 febbraio scorso, quando è iniziata l'invasione del Paese voluta da Putin.
Nei primi giorni si era formato un serpentone lungo 15 chilometri di persone che cercavano di raggiungere il ponte. Intere famiglie in fuga, soprattutto donne, anziani e tanti bambini. In molti casi anche da soli, come la bimba di non più di cinque anni fotografata mentre attraversava la frontiera trascinando la sua piccola valigia.
Le foto diffuse su Telegram da Ukrinform mostrano le guardie di frontiera che aspettano i piccoli con i pupazzi colorati in mano. E poi inquadrano il lungo ponte rivestito di legno che collega i due Paesi. Sui lati, adagiati a terra, file di orsacchiotti, cavallini, bambole di porcellana e dinosauri. Radunati in piccoli gruppi per tutta la lunghezza del ponte, per essere certi di raggiungere tutti i bambini che lo attraversano.