L’annuncio di Donald Trump è arrivato intorno alle 22, ora di Washington (le 3 di notte in Italia). “Ho ordinato l’attacco alla Siria”. In quegli istanti i missili stavano già giungendo a destinazione centrando gli obiettivi ritenuti collegati alla produzione di armi chimiche.

L’operazione di questa notte è arrivata un po’ a sorpresa, nelle ultime ore, infatti, parevano giungere segnali di distensione. Gli Usa hanno colpito insieme a Francia e Gran Bretagna con unità navali e forze aeree. Almeno tre i civili rimasti feriti nella base di Homs, uno dei punti colpiti.

L’attacco, durato circa un’ora, è stato rivolto a un centro di ricerca a Damasco, un deposito per lo stoccaggio delle armi chimiche e un centro di comando a Homs.

Dure le parole di Trump: “Siamo pronti a sostenere questa risposta fino a quando il regime siriano non cesserà l’uso di agenti chimici proibiti”.

Puntuale anche la dichiarazione di Theresa May, primo ministro inglese: “Non vogliamo rovesciare Assad, ma fermare l’uso di armi chimiche”. “La linea rossa fissata dalla Francia nel maggio del 2017 è stata superata – ha sottolineato Emmanuel Macron, presidente francese –. Quindi ho ordinato alle forze armate francesi di intervenire questa notte, nell’ambito di un’operazione internazionale congiunta con gli Stati Uniti d’America e il Regno Unito e diretta contro arsenali chimici clandestini del regime siriano”. ha invece twittato il presidente francese, Emmanuel Macron.

La risposta della Russia non si è fatta attendere. L’ambasciatore negli Stati Uniti ha infatti dichiarato: “L’attacco è un inammissibile schiaffo al nostro presidente Putin e non resterà senza conseguenze”, aggiungendo che un numero considerevole dei missili lanciati è stato intercettato o abbattuto dai sistemi di difesa siriani.